100 km Dei Passatelli

 Sulla strada della 100 km del Passatore (corsa podistica) 

    
località:  Faenza (FC)
data:  sabato 18/09/2010
 
----- Original Message -----
From: Sergio di Fano
Sent:
Monday, September 20, 2010 0:22 PM
Subject:
100 km dei passatelli
   

Tutto come previsto.
In fin dei conti, lo sapevamo tutti a cosa si andava incontro, sarebbe bastato dare uno sguardo all’orizzonte sabato mattina per capire.
Andare verso un fronte perturbato, sperando di passare indenni, è esercizio che solo il nostro Caro Leader può pensare di proporre per coinvolgere gli ultimi ingenui, all’oscuro delle sue potenzialità idriche
I miei compagni anarchici (e non dissidenti, Caro Leader), tecnologicamente evoluti, hanno dato credito alle previsioni e, per riaffermare la massima libertà anche nelle manifestazioni da noi “proposte”, sono rimasti al caldo sotto le coperte. Questo proprio perché vogliamo fare quello di cui abbiamo voglia, senza nessuno che ci dica quando, dove e quanto veloce andare.

Per quel che riguarda me, anche io era dell’idea di stare a casa, poi venerdì ad un certo punto ho sentito che dovevo andare, che c’era qualcosa che mi chiamava. Ed è stato giusto così. Anche se non ero allenato, ho voluto comunque intraprendere questo viaggio, che, come ogni viaggio che si rispetti, anche se segue sempre la stessa strada, è ogni volta diverso.

Partiti in tre (+100% rispetto al numero di pirla previsti venerdì) in orario e con andatura turistica, ci siamo diretti subito verso Sarna, per evitare il traffico tra Faenza e Brisighella.

Strada asciutta e vento forte contro; ogni tanto si alza la testa per guardare l’orizzonte e subito si distoglie lo sguardo.

Il Caro Leader insiste su come si stia bene e quanto avremmo sofferto il caldo altrimenti; soffoco gli istinti omicidi e proseguiamo tranquilli verso Marradi, sede della prima sosta.  

Mancano ancora 65 km a Firenze, è ora del panino. Nuvoloni sempre più gonfi passano sopra la nostra testa, la temperatura è di 21°, è ora di andare.
Dopo un paio di km, prima che la salita vera e propria inizi, succede quello che era ampiamente previsto. Le prime gocce arrivano, aspetto un attimo per essere sicuro, la strada diventa lucida in un attimo, mi giro e sono solo. Mi copro e riparto, e proprio in quel momento trovo quello che mi aveva chiamato: sono da solo, intorno solo silenzio ed in lontananza il suono dei campanacci delle mucche al pascolo.

Non è freddo, se solo questo maledetto vento smettesse un attimo…,  ora non sento più la fatica, tolgo l’ultimo dente e inizio a godermi il paesaggio. La salita è dolce, le macchine sono rarissime e, soprattutto, i motociclisti che l’anno passato ci avevano martoriato, si sono magicamente estinti. Continuo a salire, superata Casaglia arrivo ai prati, da dove si vede tutta la valle; non posso non fermarmi: aspetto Riccardo e Pio e mi godo il panorama.

Ripartiamo tutti assieme, è quasi l’una e la voglia del rifugio aumenta. Iniziamo a spingere (lo so, sono parole grosse, ma è solo per rendere l’idea) e intorno all’una raggiungiamo il passo.

Il rifugio è semi deserto, quando apriamo la porta, la signora al banco del bar è indecisa se chiederci cosa vogliamo o chiamare il reparto di sanità mentale del più vicino nosocomio. Poi, ricordandosi che gli affari sono affari, propende per la prima ipotesi e panini e birre vengono subito a farci compagnia al tavolo, dove già abbiamo steso le mantelline zuppe.

Ci rifocilliamo, ci copriamo ulteriormente e, con tutte le prudenze del caso, iniziamo la discesa.
Per la prima volta in vita mia, credo di essere andato più piano in discesa che in salita: non si capisce se ha smesso di piovere o meno, la strada è completamente bagnata e lucida, nei punti più ripidi l’asfalto a grana fine e le curve in contropendenza ci costringono a vere acrobazie per restare in piedi.

Finalmente, quando la discesa diventa meno ripida, la strada inizia ad asciugare e, con l’aumentare della velocità, ci asciughiamo anche noi.
Arrivati a Borgo San Lorenzo, la situazione sembra migliorare; si intravede anche qualche squarcio d’azzurro tra le nuvole grigie.
Piombiamo sulla piazza centrale e finiamo in mezzo alla procedura di partenza della Maratona del Mugello. 

Siamo costretti a fermarci, conosco una sola strada per Firenze ed è occupata da un migliaio di podisti. Ne approfittiamo per sistemare le nostre cose e per riporre mantelline e quant’altro.

Appena lo starter dà il via, ci accodiamo ai maratoneti, sperando che anche loro non abbiamo Firenze come meta. Dopo tre chilometri, svoltano a destra verso Scarperia e noi, finalmente liberi, puntiamo decisi verso il passo Croci. Ad essere onesti, l’obiettivo è un paio di km prima della vetta, cioè il bar per la sosta gelato. Rispetto all’anno scorso, lo hanno sicuramente spostato, perché non arriva mai. Ormai la stanchezza si sente, questo vento contrario non smette un attimo e poi inizia anche a piovere.

Questa volta ignoriamo le gocce e teniamo duro; l’arrivo all’agoniato bar avviene all’asciutto con nostra grande soddisfazione. Aggiungiamo un caffè al gelato per l’ultima discesa e poi via.

Finalmente l’asfalto è asciutto e ci divertiamo un po’; poi prendiamo l’ultimo risciacquo che ci costringe ad un ulteriore sosta sotto una pensilina alla fermata del bus, ma ormai è fatta.

Verso le 16:00 facciamo il nostro ingresso trionfale a Firenze dopo 105 km.  
Solito giro turistico, come da servizio fotografico allegato (spero) e poi via in treno.

L’acqua che abbiamo incontrato nel viaggio di ritorno ha risvegliato l’ottimismo del Caro Leader, che ha incessantemente fatto notare come piovesse più in quel momento che mentre pedalavamo, affermando, con sprezzo del pericolo, come il merito fosse suo. Ci sono momenti nella vita in cui è meglio tacere.  

Il diluvio smette magicamente poco prima di Faenza, ci lascia il tempo di salutarci e scaricare le bici all’asciutto. Poi, dopo 5 minuti, tempo di ricaricarle in auto, riprende a diluviare.
Sergio di Fano

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Addendum
Sono queste le dure prove che superate insieme cementano l'amicizia e lo spirito di gruppo. Sono certo della soddisfazione di Sergio e Riccardo per la pedalata, spero che lo siano altrettanto per il servizio fotografico pubblicato. Con oltre 150 scatti... fotografici ho dovuto operare una drastica selezione.
il vostro "Caro Leader"

  
   Faenza - Portico Piazza del Popolo    Firenze - Palazzo Vecchio

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