LO SPIRITO DEL CICLOTURISTA
        Lettera del 12/98 a La Bicicletta ed a Cicloturismo        
        
Cara La Bicicletta / Caro Cicloturismo,
vorrei sottoporre all'attenzione degli amici cicloturisti un fatto che ho avuto modo di notare andando in bicicletta e del quale vorrei un riscontro. Fino a qualche anno fa, quando due ciclisti si incrociavano, si salutavano, magari con un semplice gesto della mano.
Ora ciò non accade più o, meglio, capita solo in particolari circostanze che voglio elencare: se mi trovo all'interno di un gruppetto di ciclisti che "menano", allora, la persona incrociata, saluta subito con ammirazione. Se invece sono da solo e vado piano, posso salutare cento volte e non ricevere mai un saluto. Per non parlare poi di quando hai dei problemi meccanici e chiedi aiuto a qualcuno!
Purtroppo, oggi si cerca di negare il mondo cicloturistico: tutti si credono corridori provetti, tutti vanno più forte degli altri e nessuno sente più la necessità di degnare di un misero saluto chi ha la sua stessa passione. Tutto questo per che cosa? Per vincere una misera coppa o un premio in natura? Questo succede anche nelle granfondo: corridori che provengono dal professionismo, tempi massimi ridotti all'osso. Ho conosciuto persone nelle granfondo che non erano in grado di riferire la strada che avevano percorso, ciclisti che non si erano neppure accorti di aver costeggiato un lago!
Tutto questo mi sconcerta. Ed è anche per questo che ho deciso di affiliarmi all'ormai famoso Gruppo dei Senza Fretta creato dal mio conterraneo Pio Renato Sbaffo. Noi nelle granfondo siamo quelli che arrivano ultimi, che mettono a dura prova la resistenza meccanica dei mezzi di fine corsa e quella psichica dei loro conducenti. Però ci gustiamo il panorama.
Penso che d'ora in poi in bicicletta mi comporterò da maleducato, non salutando nessuno, perchè mi dà un fastidio tremendo salutare e non ricevere risposta.
Grazie per l'attenzione.

Norberto Garbati

Son convinto che Norberto, nonostante tutto, continuerà a salutare, perchè quando l'anima del cicloturismo c'è, c'è sempre.

Il coordinatore

(lettera pubblicata sul numero di gen.99 de "La Bicicletta")
("Cicloturismo" ad apr.99 ne ha ricavato un servizio di ben due pagine)
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