Gran Fondo delle Alte Valli del Potenza Chienti Fiastrone Ussita
Castelraimondo, |
quest'anno alla Gran Fondo delle Alte Valli del Potenza, Chienti e Fiastrone ci siamo veramente divertiti. Chi vi scrive è il coordinatore del Gruppo dei Senza Fretta di cui avete parlato nel numero di aprile scorso. Ad onor del vero non sono stato affatto travolto dalle richieste di adesione (sembra che ci sia una sorta di pudore a dichiararsi "senza fretta" e poca voglia di aspettare chi rimane indietro), ma comunque un po' di aderenti si son fatti avanti. Pochi ma buoni.
Così alla partenza da Castelraimondo ci siamo ritrovati in cinque: Giorgio Di Giorgi (Bologna), Giovanni Calestrini (Roma), Norberto Garbati (Loreto), Stefano Pacioni (Osimo) e me. Inoltre si sono subito aggregati a noi, due "ciclisti di razza": i gemelli Agostinelli Vincenzo ed Enrico, quasi Prestigiosi e desiderosi di "riposare" un po' dopo le durissime prove superate a denti stretti. Questo non vuol dire che la Granfondo di Castelraimondo sia una passeggiata, ma fatta al giusto passo può essere affrontata anche senza un allenamento specifico.
L'Organizzazione, già a conoscenza della nostra intenzione di "gustarcela fino in fondo", ci ha fornito un servizio di assistenza a dir poco perfetto, che ci ha permesso di fronteggiare il caldo veramente micidiale, mentre i gemelli in avanscoperta si son dati un gran da fare per scovare e segnalarci anche la più nascosta fontanella. Ed ogni volta...doccia a volontà. Con le borraccie a mo' di pistola ad acqua siamo tornati ragazzini!
Naturalmente in cima alle vette conquistate non abbiamo trascurato di fare le rituali foto ricordo e, per nulla interessati a recuperare tempo, con molta prudenza abbiamo affrontato le successive discese.
Tiziano, volontario della Croce Rossa di Matelica conosciuto in occasione della Granfondo dei Sibillini, grande estimatore della nostra tecnica granfondistica, dopo aver svolto il suo compito in testa della corsa, è venuto a raggiungerci (in ambulanza, naturalmente) al valico di Monte Lago e si è posto al ns. seguito.
Al passaggio per Pioraco eravamo proprio una bella carovana. Sicuramente più di un curioso avrà pensato di vedere un'altra gara ciclistica, anzichè gli ultimi di quella passata qualche ora prima.
A pochi chilometri dall'arrivo (quando il caldo era veramente bestiale) Giustozzi, presidente Udace di MC, ci ha personalmente portato un rifornimento supplementare di acqua freschissima e... miracolosa, che ci ha ridato quel vigore e lucidità necessaria per arrivare al traguardo, ormai tanto vicino quanto apparentemente irraggiungibile.
Arrivo in perfetta fila indiana. Appena il tempo di appoggiare la bicicletta e subito ci è stata servita una ricca maccheronata. Da notare: non pasta avanzata e scotta, ma appositamente cotta e condita per noi.
Mentre, accantonata la fatica, si chiacchierava e si scherzava pescando dal bagaglio dei ricordi le cose che più ci hanno colpito e ci sono piaciute, Mimmo, tranquillissimo autista del furgone scopa, fingeva di lamentarsi per le nostre continue soste alle fontanelle. Forse con un po' di rammarico per non aver "giocato" con l'acqua anche lui!
Spero di non aver scandalizzato quelli che interpretano le Granfondo come prove ciclistiche da fare a tutta birra e con la bava alla bocca per arrivare davanti a tutti quelli che è possibile superare o per migliorare il tempo rispetto alla passata edizione.
Andar piano è bello, in compagnia lo è mille volte di più.
Prossimo appuntamento il 4 ottobre a Marischio di Fabriano per la Granfondo Marchigiana. In... sella!
Pio dei Senza Fretta
(Lettera pubblicata su Cicloturismo [novembre'98 pag.73])