Gran Fondo del Conero
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Gentile Redazione,
alla Granfondo del Conero, primo appuntamento del Gruppo dei Senza Fretta
(http://www2.imar.net/senzafretta/appun99.htm), mentre Luciano di
Portorecanati e Leo di Osimo hanno affrontato il percorso breve, da solo mi
sono avventurato nel percorso lungo confidando in qualche adesione strada
facendo. E così ho conosciuto Antonio di Sarnano.
A parte la gara a livello professionistico dei primi, ed altre "battaglie"
nelle prime schiere, alla Gran Fondo del Conero hanno trovato spazio e
adeguata assistenza anche i più tranquilli.
Antonio ed io abbiamo viaggiato benissimo sulla soglia media dei 19 km/orari
assistiti da un fine-corsa veramente eccezionale. Con i due volontari si
è presto instaurato un perfetto accordo. Anzichè seguirci
semplicemente per "raccoglierci" in caso di cedimento, sono stati attivissimi
nel passarci rifornimenti "volanti" e anticiparci negli incroci non
presidiati fermando il traffico al nostro passaggio. Inoltre, sulle rampe
più "toste" di Camerano e Varano, si son dati da fare anche per
rallentare il traffico che scendeva in direzione opposta, così da
permetterci di addolcire la pendenza zigzagando in tutta sicurezza. A causa
della differenza dei rapporti (39x21 Antonio e 30x24 io) in questi punti
è stato proprio impossibile pedalare appaiati e godersi la salita
chiacchierando e scherzando, ma poi salendo molto più dolcemente
verso il Poggio ci siamo gustati delle viste sul mare azzurrissimo veramente
belle e "tonificanti". Ultimi ed in perfetta tabella di marcia come
già comunicata all'organizzazione, appena tagliato il traguardo ci
è stato immediatamente consegnato il diploma completo anche
dell'esatto tempo impiegato. Un servizio veramente efficiente!
Meno efficiente invece il pasta-party, organizzato un po' distante
dall'arrivo, nella terrazza vista-mare dell'Hotel Santa Cristiana.
A parte il piatto di pasta scotto e freddo tenutomi in serbo da mia moglie,
non c'era rimasto assolutamente nulla. Solo molto più tardi, a
premiazione iniziata, è stata portata una cottura supplementare
per gli ultimi arrivati, cronometristi e addetti ai servizi, fine-corsa
compresi. Ma, a parte la pasta, neppure un biscotto.
Invece rifornitissimi sono risultati i ristori, in particolare quello di
Sambucheto con delle gustose crostate salate da mettersi lì e non
ripartire più. Rifornito persino di bruschetta, ma dislocato male,
perchè proprio prima dell'impegnativa salita di Cingoli, il ristoro
di Troviggiano. Sufficiente e tenuto aperto fino al nostro passaggio anche
l'ultimo ristoro, quello di Osimo, dove i miei familiari avevano comunque
organizzato un ristoro d'emergenza proprio per gli ultimi.
Molto male, anzi nota di assoluto biasimo per la partenza: quasi mezzora di
ritardo è inaccettabile, per non parlare poi del tratto iniziale ad
andatura controllata ad oltre 40 km/h!
Insomma, c'è sicuramente spazio per migliorare. Questa manifestazione,
iniziata qualche anno fa nella disorganizzazione più incredibile,
sta via via prendendo una sua fisionomia grazie anche ad un percorso
mare-monti-mare che, per dirla a mo' di guida turista, merita il viaggio.
Pio dei Senza Fretta
(Lettera inviata il 28/3/99 a Cicloturismo)