Gran Fondo delle Alte Valli del Potenza Chienti Fiastrone Ussita

7^ Edizione

Castelraimondo (MC),
1 agosto 1999

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Gentile Redazione,

anche quest'anno il nostro Gruppo ha partecipato alla Gran Fondo delle Alte Valli del Potenza Chienti Fiastrone Ussita, ma quest'anno non tutto è andato per il verso giusto.
Non si può certo parlar male dell'organizzatore, sig. Lorenzetti, che sempre gentilissimo ed attivissimo ha mantenuto funzionante il pasta-party apposta per noi e ci ha anche premiato, nè dei mezzi al nostro seguito, ambulanza e fine-corsa, condotti da volontari pazientemente rassegnati alla nostra pedalata tranquilla, ma certi che avremmo rispettato l'impegno di arrivare per le 16.30.
Ciò che invece va denunciato è la mancanza di almeno due indicazioni stradali nei primi 20 chilometri, solo due, ma fondamentali per non far sbagliar strada a chi non ha tenuto il passo dell'andatura controllata. Controllata da chi? Già a Camerino la coda del gruppo era staccata di mezzo chilometro e sparpagliata lungo un altro mezzo chilometro. Nella discesa successiva, pur azzeccando il cambio di strada sulla sinistra, il distacco dal gruppone era ormai oltre ogni contatto visivo. Tant'è che al bivio di Sfercia anche i mezzi di coda non sapevano se farci girare a destra o sinistra. Cartina alla mano, siamo andati a destra portandoci appresso gli altri.

Novità di quest'anno era la predisposizione di due percorsi: il classico di km.130 ed un corto di km.72. In cinque, i gemelli Agostinelli (Prestigiosi 1998), Stefano di Osimo, Giorgio di Bologna e me, abbiamo naturalmente affrontato il classico, più bello e gratificante. E così è successo quello che accade sempre in questi casi. Sino al bivio di separazione dei percorsi abbiamo viaggiato in compagnia di altri ciclisti. Abbiamo avuto modo di scambiarci informazioni ed esperienze, nonchè ipotizzare un gemellaggio con la società ciclistica "I soliti 4 amici" di Roma. Poi siamo rimasti soli. In cinque, ma soli con i mezzi al seguito. Nonostante alcune viste sulla strada di portata chilometrica, nessuna traccia dei ciclisti immediatamente precedenti a noi. Tant'è che non abbiamo trovato il rifornimento del valico la Pintura. Poco male, solo uno su tre. Ma ciò che ci ha dato veramente fastidio è che, oltre al cartello, ne abbiamo però trovato le tracce, sparpagliate per centinaia di metri. Bottigliette, bucce di banana, ecc... sul lato della strada. Sicuramente le bucce di banana sono "biodegradabili", ma le bottigliette no. Se gli addetti avessero ripulito a dovere, anzichè stancarsi di attenderci ed andarsene, avrebbero rispettato l'ambiente e... noi avremmo trovato il rifornimento, forse.

All'arrivo, mentre alcuni hanno apprezzato il nostro anticipo di circa dieci minuti rispetto alla nostra tabella (l'organizzazione non fissa un tempo massimo), un giudice ci ha riferito che quelli avanti a noi erano già arrivati da tre quarti d'ora ed ha contestato proprio la nostra tabella di marcia, troppo comoda. Su questo vorrei il vostro giudizio e quello dei lettori.

Abbiamo predisposto una tabella per percorrere 130 km. e superare un dislivello complessivo di 2329 mt. in 7h e 30m alla media di 17,4 km/h. E' una tabella di "vergognosa" passeggiata o cicloturistica? Alla Nove Colli, che di cicloturismo ne dovrebbero capire qualcosa, per il percorso breve pure 130 km, ma con un dislivello di "soli" 1500 mt., è previsto un tempo massimo pure di 7h e 30m, con media analoga.

Io penso che prima di tutto i giudici dovrebbero essere più seri. Mi risulta che il regolamento Udace disponga per i cicloturisti una media minima di 18 km/h (riducibile in funzione del percorso) ed una media massima di 25 km/h. Ebbene, noi accetteremo di essere squalificati (se il percorso non è tale da far ridurre la media), ma dovrebbero essere squalificati anche tutti quelli con una media finale superiore a 25 km/h! La mia è una aperta provocazione per invitare tutti a riflettere sul senso delle granfondo, a cominciare da Voi redattori, che con la rubrica "Resoconti" riferite delle granfondo "minori" solo l'aspetto agonistico a mo' di gara ciclistica. Della bellissima ciclotraversata dei Sibillini, che è la Gran Fondo ad andatura libera delle Alti Valli del Potenza Chienti Fiastrone Ussita cosa riferirete? Agli amici cicloturisti, cui la rivista è dedicata, interesserà sapere chi ha vinto? Oppure interesserà sapere che, classifiche a parte, questa è "una manifestazione assolutamente non competitiva dove ognuno può procedere con la propria andatura, rispettando rigorosamente il codice della strada."? Mentre l'organizzazione ha lavorato realmente con questo impegno, le critiche di un giudice, in fondo, non ci hanno rovinato la festa.

 

Il Coordinatore

(lettera inviata il 2/8/99 a Cicloturismo)


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