6° Giro dei Castelli Malatestiani e della Repubblica di San Marino
|
Per una volta che ho semplicemente presentato il nostro Gruppo senza creare un più "solido" contatto con gli organizzatori, ecco come è andata. Partenza subito velocissima che ci ha messo un po' in difficoltà per mantenere il contatto visivo ed uscire con sicurezza dalla città di Rimini. Decisi a fare il corto e di prendercela veramente comoda, abbiamo pedalato i primi chilometri al di sotto dei nostri ritmi per rimanere un po' insieme al Presidente della società organizzatrice, un signore di ben 82 anni che pedalava con scioltezza su di una bicicletta tecnologicamente avveniristica.
A Tavoleto eravano in sei, naturalmente ultimi: tre Senza Fretta e tre Agip Petroli Roma. Avevamo al seguito ben due carri-scopa. Troppi. E... se ne sono andati. Tutti e due. Probabilmente "provocati" dalla nostra sosta per foto ricordo davanti al castello. Non solo, andandosene, hanno continuato a togliere i cartelli indicatori. Così, fino a San Marino, al punto di ricongiungimento con il giro lungo, abbiamo dovuto arrangiarci e "cercare" la strada giusta. Assolutamente inconcepibile ed inaccettabile! Per non parlare poi del secondo ristoro, quello di Montealtavellio. Al nostro passaggio non c'era più nulla, salvo il cartello indicatore, lasciato lì quasi a beffeggiarci. Uno di noi era in difficoltà ed abbiamo chiamato l'organizzatore con il telefonino. Probabilmente, ignaro che oltre ai primi ci sono anche gli ultimi, ci ha chiesto se avevamo i numeri di gara. Certo che li avevamo! Allora ci siamo presi tutto il tempo necessario per superare la crisi, dando fondo a quanto per sicurezza ci portiamo sempre appresso. Probabilmente, più avanti, c'era anche un terzo ristoro o rifornimento. Chissà dove.
Salvo riconoscere che l'ultimo tratto, comune ai due percorsi, era regolarmente segnalato e con gli incroci ben vigilati, nota di demerito anche per il pasta party, che funzionava così: alla riconsegna del bracciale Speed Pass ti davano un buono-pasto del valore di L.8.500 (pari, ad esempio, ad una bottiglietta d'acqua ed un piatto di penne all'arrabbiata, uno solo, del tipo congelato-precotto), da utilizzare presso il Meeting di Rimini, dove contrariamente ad ogni logica non c'era alcuno spazio appositamente riservato a noi ciclisti. Per di più, ingresso vietato con le biciclette! Solo l'intervento dell'organizzatore Sig. Bulgarelli, fortunosamente di passaggio, ha sbloccato la situazione e ci è stato permesso di entrare con la bici condotta a mano.
Dispersi nella vastità dell'area di ristoro, insieme a tanta altra gente totalmente estranea alla manifestazione ciclistica, non c'è stato il classico ritrovarsi e, fra un boccone e l'altro, scambiarsi i racconti della propria esperienza. Comunque sia, con Roberto di Bologna e Bruno di Cotignola, neo-senzafretta proprio in questa manifestazione, ci siamo trovati concordi nel dire: "pessima organizzazione, splendido percorso" e nel pensare: "il lungo dovrebbe essere ancora più bello". Chissà come è andata agli ultimi del lungo? Sono stati assistiti o abbandonati come noi? Stando alla classifica ufficiale l'ultimo è arrivato 12 minuti dopo di noi. Noi avremmo dovuto essere ancora presso l'arrivo, ma non ci siamo accorti di nulla. Strano.
Invece al Meeting, da qualche parte, dovrebbe essersi svolta la premiazione, ma non abbiamo avuto nè la voglia nè l'occasione di trovare qualche indicazione per scoprire dove. Forse, però, è stato meglio così, perchè questa volta una vivace protesta in diretta mi sarebbe proprio sfuggita.
Il Coordinatore
(lettera inviata il 2/9/99 a Cicloturismo)