6° Granfondo Marchigiana


 

Marischio di Fabriano, 26 settembre 1999


Gentile Redazione,

l'ultima domenica di settembre, con Bruno, senzafretta-doc di Cotignola, ho partecipato alla 6^ Granfondo Marchigiana. Partenza da Marischio, una frazione di Fabriano (AN), piccola ma con un grande cuore ciclistico, dove, oltre al Gruppo Ciclistico D.L.F., anche gli abitanti si danno un gran da fare per la miglior riuscita dell'evento. Le donne di Marischio fanno a gara nel preparare dolci freschi e golosità di ogni tipo. Tant'è che il buffet finale non può essere semplicisticamente definito pasta-party; le classiche penne all'arrabbiata son solo una minima parte di tutto ciò che viene offerto sia ai partecipanti sia agli accompagnatori, generosamente e senza formalismi di buoni pasto od altri controlli.

La disponibilità degli organizzatori è tale che non stabiliscono neppure il tempo massimo. Bene. Meno bene invece i primi 25 km. ad andatura controllata. Teoricamente sarebbe molto bello arrivare tutti insieme ai piedi della prima salita, ma di fatto l'auto apristrada procede troppo piano per i "corridori" e troppo forte per i "senza fretta".
Fra l'altro sembra che, per molti, staccarsi sia un vero e proprio disonore e sulle salite successive pagano inesorabilmente il prezzo della loro caparbietà, così contro ogni buon proposito iniziale, ripiegano sul percorso ridotto. Quest'anno poi il fortissimo vento contrario ha di gran lunga peggiorato la situazione. Persa la ruota, durissimo tornar sotto. Per farla breve, l'andatura controllata andrebbe abolita o ridotta a quanto basta per arrivare alla strada statale. E' una critica vecchia, ma purtroppo inascoltata.

Criticabile anche il ristoro di Sassoferrato, fornitissimo di ogni "ben d'Iddio" da mangiare e bere, ma dislocato nel punto di separazione dei due percorsi, troppo lontano dalla partenza. A mio avviso andrebbe anticipato a Serra Sant'Abbondio.
Goloso come non mai, nonostante i primi sintomi di fame molti chilometri prima, non ho mangiato la barretta energetica del pacco-gara, proprio per gustare meglio ogni delizia: riso soffiato al cioccolato, fette di mela in acqua e limone, crostate con marmellata e canditi, ciambelline con l'uvetta, ecc... Ripartire a pancia piena in salita è stata veramente dura! Forse anche per questo i più hanno preferito rimanere in pianura sulla strada del corto.

Riguardo i ristori successivi, almeno per noi ultimi, invece tutto bene, anzi benissimo. Infatti gli organizzatori hanno brillantemente risolto il problema del mantenimento degli stessi fino al nostro passaggio. Come? Semplicissimo: il fine-corsa, alla chiusura del ristoro di Sassoferrato, ha caricato bevande e vettovaglie e... si è posto al nostro seguito.
Entrare in sintonia con il conducente è stato facilissimo. Questi, un signore tranquillo, sempre sorridente e cortese, ci ha scortato per tutto il restante percorso, offrendoci da mangiare e da bere ogni qualvolta ci siamo fermati dichiarando "ristoro!". Oltre a ciò, di tanto in tanto, ci ha affiancato per passarci al volo quanto richiesto gesticolando con le mani. Eclissatosi subito dopo l'arrivo, vorremmo fargli giungere un nostro sincero grazie attraverso queste poche righe. Quanti altri organizzatori sarebbero disposti a fare altrettanto?

Altro rilievo, invece, negativo riguardo la segnaletica, complessivamente buona, ma carente in due bivi essenziali: Fonte Avellana e Cerqueto. Che sia stata sradicata dal vento?
Fatto sta che al bivio per Cerqueto abbiamo sbagliato anche noi, così anzichè affrontare due terribili chilometri in salita oltre il 10%, ce ne siamo fatti qualcuno di più in pianura controvento.
Ovviamente ultimi, gli organizzatori ci han voluto premiare, nonostante questa irregolarità di percorso, con una bella coppa di ceramica blu. Un colpo di vento l'ha buttata a terra mandandola in frantumi. Ho raccolto i pezzi per farla ricomporre da mia figlia, aspirante archeologa. Non tornerà integra, ma neppure la nostra prova è stata integra. In fondo è giusto così. O no?

Il Coordinatore

 

(lettera inviata il 4/10/99 a Cicloturismo)


<= Indietro