Gentile Redazione di Ciclismo,
sono Sbaffo Pio Renato e Vi ringrazio del
simpatico trafiletto che, nel numero di ottobre, avete dedicato al mio incontro con
Gaetano Civiello, vincitore del Master Tricolore 2000.
E sempre così, come ci sono i primi ci sono anche gli ultimi, ma è molto meglio
essere ultimi che non esserci per niente. La strada è la stessa e le difficoltà sono le
stesse, cambia solo il modo con cui si affrontano.
Il mondo delle granfondo è fantastico per lestrema varietà ciclistica che
raccoglie e mi fanno compassione i tanti ciclisti molto più dotati di me che neppure
osano avvicinarsi alla linea di partenza o che "vanno a vedere le granfondo"
procedendo in senso contrario nei tratti più facili. Quasi come dei bambini davanti ad
una vetrina di desideri irraggiungibili. Non cè niente di irraggiungibile! Basta
usare al meglio i propri mezzi ed aver fiducia negli organizzatori, che lavorano sodo
un intero anno per un evento che dura un giorno.
Occorre osare per vincere la propria "timidezza", la propria indolenza, i limiti
che gli altri ci attribuiscono; osare per realizzare i sogni della
propria passione ciclistica.
Ho letto, nello stesso
numero di ottobre, loscena proposta del Sig. Manlio Rucci di abolire i ristori,
perchè ormai non si ferma più nessuno.
No, non è così. Se parliamo di vere granfondo e non di corse amatoriali mascherate da
granfondo, i ristori sono fondamentali.
Noi del Gruppo dei Senza Fretta ci fermiamo sempre. E
loccasione per ricompattarci se ci siamo un po distanziati, recuperare energie
e scambiare quattro chiacchiere con la gente del posto, magari la stessa dellanno
precedente.
Mentre ci si racconta cosa è successo, possiamo mangiare qualcosa di assai più gustoso
del mangime in barrette; a volte troviamo eccellenti specialità locali fatte in casa.
Di integratori ne abbiamo già piene le tasche, perciò cari organizzatori, non toglieteci
il "bustrengo romagnolo" della Nove Colli, le "mele al limone" della
Sibillini, il "riso soffiato al cioccolato" della Granfondo Marchigiana e tanto
altro ancora. Anche un semplice bicchiere d'acqua offerto da un volontario sorridente
aiuta più di tanta acqua presa ad una fontana in solitudine. Chi punta al primato
prosegua pure la sua corsa "attaccato" al fondoschiena di chi lo precede, ma chi
vuol semplicemente vivere una giornata di duro impegno ciclistico abbia la possibilità di
ritemprarsi di tanto in tanto ed arrivare, anche lui, lassù lassù.... dove osano le
aquile.
Sbaffo Pio Renato
coordinatore del Gruppo dei Senza Fretta
sito internet: www.senzafretta.org
e-mail: gruppo@senzafretta.org
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