Gran Fondo delle Alte Valli del Potenza Chienti Fiastrone Ussita 8^ edizione Castelraimondo (MC), domenica 6 agosto 2000 |
A parte Norberto di Loreto che, sollecitato dal fine corsa del percorso corto (roba da non crederci!), ha accelerato subito dopo Fiegni, in sette ci siamo gustati le difficoltà e le delizie del percorso lungo: Armando e Fabrizio de "I soliti 4 amici" di Roma (gli altri due esistono?), i gemelli Vincenzo ed Enrico con Stefano di Osimo, Maurizio di Milano (senzafretta apprendista) ed io (rientrato giusto in tempo da Bolzano). Stupefacente la trasformazione di Fabrizio
che, a sole tre settimane da una Sibillini conquistata con la "tigna", ha
pedalato con una scioltezza dolomitica. Quindi Armando si è modestamente attribuito il
merito di averlo ben allenato. Arrivare al Valico di Rifugio Arette, la
Cima Coppi con i suoi 1115 mt. d'altezza, dopo il "rodaggio" sulla salita di
Camerino, la lunga conquista di Fiegni e la "rasoiata" di Fiastra, non è stato
proprio un gioco, soprattutto per me, assistito a turno da Stefano e Fabrizio, un po'
incredulo nel trovarsi a fare per me quanto avevamo fatto per lui ai Sibillini,
dimostrando, così quanto sia vero (sopratutto fra noi senzafretta) il noto
detto: oggi a te, domani a me. Rigenerati dal ristoro di Ussita, l'intermezzo del Valico Fornaci ha solo rallentato l'ottimo passo scandito fino all'attacco della salita più lunga da Pieve Torina al Valico la Pintura. Quando una salita è lunga è d'obbligo non forzare. Inutile dire che questa è la cosa che ci riesce meglio e con la "complicità" dei nostri "angeli custodi", abbiamo fatto tutte le soste idriche necessarie (in entrata ed in "uscita"). La conquista del Valico di Monte Lago è stata, come dire, un pochino più impegnativa. Maurizio, apprendista senzafretta con troppa fretta ma senza preparazione al fondo, ha ritenuto più salutare seguire l'esempio di Stefano in crisi per crampi ed andare a fare un po' di compagnia a Mimmo. Così mentre i gemelli, per ingannare l'attesa e "controllare" che tutto fosse a posto, ripetevano due volte la dura rampa finale, Armando riusciva finalmente ad inserire la tripla e procedere regolare, Fabrizio mi zig-zagava intorno senza il benchè minimo affanno ed io stringevo i denti per rimanere in equilibrio con un'andatura che non riusciva ad essere misurata neppure del ciclocomputer. Per far la foto ricordo abbiamo dovuto tirar giù di peso Tiziano dall'ambulanza, impegnatissimo nel raffreddare la radio surriscaldata dalle continue richieste circa la nostra posizione che gli giungevano dalla postazione d'arrivo. Se in salita non abbiamo alcuna remora a fermarci, mettere il piede a terra (ho scandalizzato qualcuno?) e scattare foto, in discesa è tutta un'altra cosa, soprattutto se per rispetto degli organizzatori stiamo cercando di rientrare nella tabella di marcia già comunicata. Se poi si aggiunge il rischio di un imminente temporale, neppure la tentazione promossa da Tiziano di una bella bevuta presso alcuni suoi amici di Sorti è riuscita a farci fermare. Beh, se però fosse stato più caldo... La grande performance finale dei gemelli e gli incroci ancora presidiati ci hanno permesso di recuperare ed allo scadere delle 7h e 30m abbiamo tagliato il traguardo d'arrivo, prendendo di sorpresa mia moglie. Per realizzare questa foto abbiamo perciò ripetuto la scena! Pur trovando un "clima" un po' in contrasto con la nostra allegria, nessuno si è mostrato palesemente "scocciato" o scortese, forse anche per la presenza dei Sigg. Giustozzi, rispettivamente Presidente e Vicepresidente dell'Udace di MC. Abbiamo calorosamente salutato i nostri "angeli custodi" e Mimmo, augurandoci reciprocamente di ritrovarsi tutti il prossimo anno. L'organizzatore, sig. Lorenzotti, ci ha personalmente accompagnato al pasta party dove eravamo... attesi. Fra una battuta e l'altra, il sig. Lorenzotti mi ha confidato di aver così tacitato i collaboratori meno disponibili nei nostri confronti: "C'è chi va piano perchè di più non può andare e chi perchè gli piace andar piano." Chiaro, no? pio@senzafretta.org |