I percorsi della Gran Fondo del Conero |
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Partenza, Marcelli-Loreto |
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Punto di ritrovo e partenza
è la fine di Via Bologna, in prossimità del parcheggio, dove Speed Pass
Pretelli posizionerà il suo punto di rilevamento.
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Loreto-Recanati-Sambucheto |
La salita di
Montorso è una rampa dritta, lunga 500 mt. e quasi tutta visibile al primo colpo
d'occhio, insomma una rampa di... lancio per gli agonisti alla conquista delle prime
posizioni o rampa di... sgancio per noi tranquilli, nel senso che già da qui lasciamo il
grosso dei partecipanti. |
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Sono 4 km. di pendenza
abbastanza costante che attraversa la periferia sud della città. Quando finiscono le case
si passa davanti all'ospedale (sulla destra) e la salita termina poco dopo il curvone del
Colle dell'Infinito, sempre immerso nel verde dei pini secolari, forse gli stessi che
ispirarono l'anima poetica del Leopardi. la torre civica ed il viale lungo le mura di Recanati, luogo di passeggio dei recanatesi All'incrocio successivo si lasciano le mura e, rimanendo sulla S.S.77, si gira a sinistra in direzione Macerata. Dopo una serie di curve, fra cui un paio di ampi tornanti, si arriva alla parte finale della discesa, molto più lineare e veloce. Raggiunto il ponte sul "Fosso dei cani" (così è conosciuto negli ambienti ciclistici locali) seguono un paio di lunghi dossi e la discesa termina nei pressi dell'incrocio con la S.S.571, detta "Regina", ma si continua sulla S.S.77, sempre in direzione Macerata. Ancora tre km. di pianura e il primo ristoro è raggiunto in località Sambucheto o almeno così dovrebbe essere. Ricordo che lo scorso anno, nonostante la nostra posizione abbastanza arretrata, era fornito di ogni ben di Dio e lasciarlo, per riprendere la pedalata, fu un vero dispiacere. Due chilometri dopo, passata la località S.Egidio, i percorsi si separano.
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Corto: Sambucheto-Montecassiano-Montefano-Padiglione di Osimo |
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Chi fa il percorso corto
deve lasciare la S.S.77 e, girando, a destra imboccare una strada secondaria, molto larga
ma dal fondo stradale imperfetto, che con un paio di chilometri di pianura e dolce salita,
termina nella statale SS.361. Si gira ancora a destra (praticamente è da qui che inizia
il ritorno verso Marcelli) in direzione di Montecassiano, che si
raggiunge dopo meno di un chilometro, sempre di salita. Appena si tira un po' il fiato
nel passaggio fuori le mura del paese e poi si riprende a salire per un altro chilometro.
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Lungo: Sambucheto-V.Potenza-Chiesanuova-Troviggiano-Cingoli | |
Salutati gli amici che
vanno per il corto, si prosegue in pianura lungo la SS.77 fino all'incrocio di Villa
Potenza. In questo punto la strada fa un'ampia curva a sinistra verso
Macerata, mentre la SS.361 che si incrocia sulla destra prosegue proprio davanti a noi in
direzione di S.Severino Marche. Imboccata questa strada, dopo appena 700 mt., girando di
poco sulla destra ci si immette sulla provinciale per Cingoli. E' questo passaggio forse il punto più ripido della salita, diciamo 9-10%, che poi un po' addolcisce fino alle curve finali dove un altro pezzo al 9% si fa ben sentire. Appena la strada comincia a spianare è posto il controllo Speed Pass e subito dopo si incrocia la SS.502. La Cima Coppi della Granfondo è raggiunta! Si gira a sinistra e, lasciando alle spalle il lungo rettilineo che porta al centro di Cingoli, detto per la sua posizione "il balcone delle Marche", ci si lancia giù in direzione di Jesi.
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Lungo: Cingoli-Villastrada-S.Vittore-Casenuove-Padiglione di Osimo | |
Con 4 km. di bella e
curvilinea discesa si arriva a Mummuiola.
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Padiglione-Osimo-Osimo Scalo | |
Siamo di nuovo sulla SS.316 ed Osimo, adagiata nella sua doppia collina, ci si presenta dal lato urbanisticamente più sviluppato, ma con il suo inconfondibile profilo deturpato da una costruzione, chiamata in loco "il grattacielo", alta quanto il campanile della vicina chiesa di S.Marco. E' da presumere che in passato il profilo cittadino avesse un aspetto più turrito, tant'è che nello stemma della città ci son ben cinque torri ed anche due leoni (da guardia?). Osimo (il grattacielo è fuori campo) e, a sinistra, la rampa d'inizio salita La strada inizia a salire con molta gradualità e la rampa da affrontare è in piena vista. Son circa 500 mt. e nel suo punto più ripido dovrebbe raggiungere il 13% di pendenza. Non vi dico la mia abituale velocità di ascesa su questa rampa che trovo spesso alla fine delle mie uscite domenicali, invece vi dirò che in discesa vi ho raggiunto la mitica velocità di 81 km/h.. Forse ai più "corsaioli" non farà effetto, ma io non ho più avuto nè il coraggio nè la combinazione giusta per scendere altre volte a velocità così folle. Superata la rampa, la pendenza si addolcisce e si può rimprender fiato per affrontare il successivo tratto di circa 1,5 km. meno impegnativo, ma che si fa sentire. La SS.361 attraversa l'abitato di Osimo dividendo praticamente in due la città: a sinistra la parte vecchia, a destra la parte nuova. Il percorso della granfondo non prevede il passaggio nel centro storico (peccato!), per cui si oltrepassa la "curva dello scaricatore", dove fa bella mostra di sè un contestato maxi-parcheggio saldamente (?) fondato su decenni e decenni di scarico calcinacci, ed al semaforo posto sul dosso all'incrocio del "Crocifisso" si prosegue dritti verso Ancona. La strada scende con una serie di ampie curve e 600 mt. dopo, nel parcheggio antistante il bar Colombo (luogo di partenza domenicale di noi ciclisti locali), dovrebbe trovarsi l'ultimo ristoro o almeno così era lo scorso anno. Rinfrescati e rifocillati, si riparte in direzione di Ancona ed all'incrocio dopo un altro semaforo si lascia la SS.361, che descrive un'ampia curva costeggiata da una costruzione recente disposta a semicerchio e chiamata "il colosseo", e si va dritti verso Osimo Stazione. Lieve dosso ed ancora discesa, inframezzata da un rettilineo un po' a salire giusto quanto basta per frenare l'abbrivio. Alla fine della discesa un semaforo regola l'attraversamento della SS.16 Adriatica, che per l'appunto si attraversa. Poi si scavalca la ferrovia Ancona-Bari e l'autostrada A14. Questo tratto di strada termina nella "via degli zingari", ora ribattezzata Direttissima del Conero. Qui i percorsi tornano a dividersi: chi fa il corto deve girare a destra, chi fa il lungo va a sinistra per il "gran finale".
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Corto: Osimo Scalo-Coppo di Sirolo-bv.Sirolo/Numana | |
Girando a destra ci si immette sulla Direttissima in direzione Sirolo e, dopo un tratto di 3,5 km. quasi pianeggiante, si arriva ai piedi della salita del Coppo di Sirolo, lunga poco meno di un chilometro. Un breve strappo ripido (100 mt.), un po' di recupero, poi la pendenza gradualmente si accentua, ma la salita è praticamente tutta in vista, per cui è facile dosare le forze per arrivare a scollinare. A seguire, un paio di chilometri di "mangia e bevi" ed al bivio semaforizzato di Sirolo/Numana, dove i percorsi si ricongiungono, si gira a destra verso Numana.
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Lungo: Osimo Scalo-Angeli-Monteacuto-Poggio-Sirolo-bv.Sirolo/Numana | |
Avendo girato a sinistra,
si prosegue lungo la Direttissima per circa 4 km. quasi pianeggianti fino all'incrocio con
la salita degli Angeli, una strada attualmente a traffico limitato e della giusta pendenza
per rimettere bene in moto le gambe. La salita termina all'Arco degli Angeli,
che proprio arco non è. Si tratta infatti di una casa con un grande portale che
l'attraversa da parte a parte, appunto per far passare la strada. Ora è stata costruita
una variante e sotto l'arco non si transita più. Da questa piccola sommità si scende in
picchiata lungo un bellissimo rettilineo, che sarebbe ancor più bello se il fondo
stradale fosse migliore. Il Monte Conero ed a sinistra dove finisce la macchia boscosa, illuminato dal sole, il Poggio Questa salita, abbastanza pedalabile, è lunga meno di tre chilometri e termina dopo il passaggio di due viadotti, dai quali (se la giornata è limpida) si può vedere Cingoli (per contro da Cingoli si vede il Monte Conero grossomodo come appare nella foto) ed, oltre, i Monti Sibillini, dove il 16 luglio si passerà appunto con la Granfondo dei Sibillini. Da qui la strada costeggia il monte al di sotto della macchia boschiva, con un andamento molto curvilineo e prevalentemente in leggera discesa. Per fare velocità bisogna pedalare. Più o meno un chilometro prima di Sirolo, in località Fonte d'Olio, sulla sinistra c'è l'unica strada asfaltata che sale in vetta al Monte. Purtroppo non c'è un'altra strada per scendere, così questa salita non potrà mai essere inclusa nel tracciato della granfondo. Arrivati a Sirolo si continua a scendere e si passa dritti sul bivio semaforizzato di Sirolo/Numana dove i percorsi si riuniscono definitivamente fino al traguardo.
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Bv.Sirolo/Numana-Taunus-Marcelli, arrivo | |
Oltrepassato il semaforo si scende verso il porto di Numana per poco più di un chilometro ed alla fine della discesa, anzichè andare al porto, si deve proseguire transitando sul ponte. Naturalmente per non smentire la regola che dopo il ponte vien sempre la salita, si affronta l'ultima asperità della giornata. Son solo 600 mt. ed, arrivando ben lanciati, si riesce a fare la prima curva d'abbrivio, ma nelle due curve seguenti occorre spingere sui pedali contro una pendenza del 6-7%. Dopo lo scollinamento in prossimità della località Taunus, localmente conosciuta come "villaggio dei tedeschi" per via delle villette costruite sulla collinetta ad iniziativa di turisti d'oltralpe che son rimasti così incantati dal posto da metterci su casa, si arriva alla rotonda "macchiavellica", nel senso che non è una rotonda standard di tipo francese. Qui i progettisti hanno dato libero corso alla propria fantasia per creare corsie differenziate, per cui bisogna stare particolarmente attenti e trovare la giusta corsia, quella che si immette sullo stradone di Marcelli. Per intenderci, lo stradone rimane sulla sinistra rispetto alla strada da cui si sta arrivando. Questo è il penultimo rettilineo, un po' a scendere, e dopo un paio di curve (la prima è un incrocio su cui occorre svoltare a destra, la seconda invece è a sinistra e richiede attenzione) si oltrepassa il semaforo ed... ecco il rettilineo finale. Peccato, la granfondo è già finita! Pio dei Senza Fretta
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