La X Colli, raccontata da Stefano

E… alla fine anche io ho partecipato alla "X COLLI dei SENZA FRETTA". Si, perchè alla fine non ho potuto dire di no alle insistenti richieste dell'amico Pio di partecipare alla "X COLLI". Dopo aver visto il programma della manifestazione e con quanto impegno e dedizione si era dato da fare per curare anche i minimi particolari, ho dovuto accettare.

E cosi' sabato 7 ottobre, dopo aver recuperato l'amico Mario di Malta all'albergo vicino all'aereoporto di Falconara, mi sono messo in marcia verso Riccione, HOTEL SARTI.
Una volta giunti sul posto dopo i primi convenevoli di rito e la presentazione degli altri partecipanti è iniziato il primo incontro nella sala convegni.

Molto interessante si è rivelato questo incontro dove ognuno di noi ha esposto le proprie impressioni sulle manifestazioni a cui ha partecipato cercando di trarre da ognuna di esse i vantaggi e gli svantaggi, elogiando o criticando l'operato degli organizzatori.
Fino a quando l'amico Fulvio (mio compagno di camera) non racconta la sua esperienza in terra di Francia, una manifestazione (di cui non ricordo il nome) a dir poco impressionante dal numero dei partecipanti (12.000) e dal paesino di partenza e dell'organizzazione; un racconto a cui dopo cena è seguita la visione della cassetta inviatagli dagli organizzatori.
Anche Aldo ha raccontato di una sua esperienza in Norvegia in una manifestazione durata 24 ore con circa 10.000 partecipanti dove anche di notte c'erano persone per la strada ad applaudire il passaggio dei ciclisti.
Conclusione della serata: in Italia, se una qualsiasi manifestazione non viene trasformata in una corsa dagli organizzatori e dai partecipanti non è una manifestazione importante e noi. sempre ultimi, siamo a volte derisi non riuscendo gli altri a capire che per noi il fatto di essere ultimi è una scelta e la nostra partecipazione è una partecipazione SANA senza l'ausilio di sostanze di ogni sorta; alla fine quando arriviamo non corriamo a vedere la classifica, per noi la vittoria è essere arrivati in fondo. Qui, noi siamo gli "strani", ma non lo saremmo all'estero dove alle granfondo partecipano tutti per il puro piacere di dire c'ero anch'io e anche io sono arrivato in fondo.

Domenica 8 ottobre, dopo una lauta colazione, ci siamo preparati all'uscita in bicicletta malgrado un tempo che non prometteva nient'altro che acqua, nel frattempo erano arrivati Umberto e Corrado da Fano.
Tutti pronti, mancava solo Mario e nell'attesa abbiamo deciso di fare "la partenza alla maltese" ossia dopo 20 minuti, battuta scherzosa di Sergio.
Una volta partiti abbiamo seguito chi con tanta cura aveva preparato il percorso (Pio) destinazione S. MARINO, scortati dalle signore in auto pronte ad intervenire al minimo problema.
Il tracciato si è rivelato molto gradevole, non molto duro e panoramicamente molto bello (per quello che si poteva vedere tra la foschia).
Aspettando rigorosamente l'ultimo siamo arrivati a S. MARINO in Piazza della Libertà, foto di rito, qualcuno ha preferito rifocillarsi in un bar, e poi via per il ritorno.
Qualche problema creato dalla corsa (Lugo–S. Marino gara per allievi) e poi la pioggia hanno contribuito al frazionamento del gruppo e alla fine, giusto per dimostrare che non ci ferma nulla, sono sopraggiunti anche dei problemi meccanici.
Arrivati in Hotel con circa un'ora di ritardo, dopo una rigenerante doccia, ci siamo ritrovati tutti per il pranzo e per i commenti della pedalata.
A conclusione Pio ha consegnato a tutti i partecipanti un ricordo della manifestazione, una sorpresa veramente gradita pilotata dalla segretaria/sponsor Anna.

Che dire della manifestazione? Che conclusione trarre da questo secondo giorno se non che è bello pedalare in compagnia di altre persone che la pensano come te; si riesce a fare amicizia anche con gente che fino al giorno prima neanche si conosceva. Si ride, si scherza insieme e la pedalata diventa più agevole e gradevole, la strada scorre sotto le ruote, si superano ostacoli all'apparenza insuperabili (uno strappo al 18%) e la fatica quasi non si sente.
Provate invece a parlare con qualcuno che ha fatto la vostra stessa strada a tutta birra, non solo non ha avuto il tempo di ammirare il panorama che lo circonda, ma alla fine non ricorda nemmeno che tempo faceva durante la corsa, tanto era impegnato dalla frenesia della gara.

Con questa ultima considerazione, saluto tutti i partecipanti e mando una parola di conforto agli assenti, che si son persi questo incontro tutto nostro: non disperate, il prossimo anno sarò io a "marcare stretto" Pio affinchè la "X Colli dei Senza Fretta" si ripeta.

Stefano, un senza fretta D.O.C.
   


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