GRAN FONDO
DEL BRIGIDINO - LAMPORECCHIO 25 MARZO 2001.
Alla partenza il nostro manipolo di Senza Fretta risultava già decimato, per i
soliti bagordi del sabato sera di Daniele e Eva, unito all'entrata in vigore dell'ora
legale e ad un incidente trovato sulla strada (così dice Eva).
Ai nastri di partenza si presentavano quindi: Valerio di Vada con la sua mitica
Cannondale, Mario e Loredana di Asciano con le loro Alan d'epoca, ma pur sempre in
alluminio.
Eva e Daniele giungevano poco prima della partenza, e promettevano di raggiungere il resto
del Gruppo al secondo giro, visto che il corto prevedeva 2 giri dello stesso percorso.
Con l'incitamento di Eva e Daniele, il resto del Gruppo partiva come sempre per ultimo, in
orario alle ore 9,15 (legali), e subito Valerio, da buon velocista qual'è, faceva uno
scatto portandosi dalla 784^ posizione alla 774^ (tratto in discesa a velocità
controllata), e dalla 774^ alla 790^ nella prima salita a velocità normale
Il Gruppo ricompattato procedeva quindi regolare ad andatura Senza
Fretta, con la gradita sorpresa del carro scopa alle proprie spalle, ma al 10° Km, dove i
percorsi si dividevano, veniva come al solito abbandonato al proprio destino dal suddetto
carro scopa, che, vista l'andatura, preferiva seguire il percorso medio
I nostri giungevano quindi alla salita di Torre, la più dura, dove
Valerio e gli altri ringraziavano l'inventore della tripla e si ripromettevano di perdere
qualche chilo
Ai 2/3 del primo giro, barando spudoratamente (anche perché non
si erano iscritti), si univano alla comitiva Eva e Daniele, per giungere al meritato
ristoro (anche se solo idrico) alla fine del primo giro, dove venivano accolti dai
simpatici addetti, che, notate le maglie, facevano loro i complimenti e dove, visto che
nel frattempo era aumentata la temperatura e uscito il sole, alleggerivano
l'abbigliamento.
A questo punto Mario, ripartito con il resto del Gruppo, ingaggiava una
micidiale volata in salita con un gruppo di ragazzi che, sorpresi dalla velocità, o forse
mossi a compassione, lasciavano transitare il nostro primo al G.P.M.
Dopo qualche centinaio di mt. dallo scollinamento, Valerio si accorgeva di non avere più
in tasca il cellulare, e, ricordandosi della sosta al ristoro, proponeva di tornare
indietro a recuperarlo, mentre la più scaltra Eva chiamava dal suo cellulare quello di
Valerio, al quale rispondeva uno degli addetti al ristoro, e con la scusa di andare lei a
recuperarlo faceva un'altra piccola deviazione per tagliare nuovamente il percorso (le
cicliste ne sanno una più del diavolo!).
A questo punto proseguivano Valerio, Mario, Daniele e Loredana, che
accortasi già da un po di uno strano movimento durante la pedalata, si fermava per
constatare che le si era allentata la pedivella! Non avendo a disposizione la chiave per
stringerla, la nostra impavida ciclista, confidando nel detto "chi va piano
.." proseguiva con il resto del Gruppo, per arrivare a Cerreto Guidi,
dove tutti e 3 i percorsi si intersecavano.
Su indicazione di un altro gruppo di ciclisti, visto che al solito incrocio c'erano 2
frecce identiche ma poste in direzioni opposte (non è uno scherzo!), i nostri giravano
per Lamporecchio, dove, dopo pochi Km, giungevano all'arrivo in solitaria e venivano
accolti dalle parole dello speaker.
Qui li attendeva il passaggio cronometrico e la stampa del diploma, che non presentava né
media, né tempo impiegato, in quanto, a causa delle indicazioni ambigue, molti altri
ciclisti avevano deviato o addirittura si erano persi!
Ritirati i diplomi, i nostri si producevano in una volata finale al
ristorante, dove anticipavano tutti i concorrenti della Gran Fondo divorando con
sollecitudine e gusto le leccornie loro offerte, addirittura con servizio ai tavoli!
Rifocillatosi, il Gruppo proponeva quindi il programma delle manifestazioni successive,
prima fra tutte la pedalata nel Chianti con sosta in una tipica osteria toscana, sempre e
rigorosamente Senza Fretta!