Resoconto di una giornata di sport per diletto, per amore e per turismo. Sì, ma nel diletto, nellamore per la bicicletta e nel turismo il ciclista comunque si confronta con i suoi compagni di uscita, non necessariamente per fare una gara o per vedere comunque chi arriva per primo ad una determinata vetta, ma per cullare lillusione di essere in quel momento il più forte (anche se dei Senza Fretta). Lo confesso, mi sarebbe piaciuto essere il più forte ed adeguarmi allandatura degli altri, ma non è andata così. E stato infatti Fabrizio a doversi uniformare alla mia andatura e ho fatto pure una certa fatica a tenere. Lo ringrazio per due motivi: primo perché ho condiviso con lui, Luciano e Federico la responsabilità di unandatura non proprio da Senza Fretta (sempre non competitiva e nel rispetto dei dettami statutari) e in secondo luogo essere il più forte dei Senza Fretta equivale ad essere lultimo dei competitivi, quindi cedo volentieri a lui questo onore. A parte le allucinate elucubrazioni di un agonista pentito, non sono ancora del tutto calato nella nuova mentalità, la giornata è stata fantastica. Superato lo sconforto per il clima non ideale, la lenta carovana si è avviata verso la fatica della giornata ben guidata dalla chioccia Pio e, a parte una piccola deviazione per esigenze fisiologiche, tutto è andato benissimo. La salita non è il Mortirolo, ma si presenta severa e le pendenze sono considerevoli. Giunti ad un tornantone io e Fabrizio ci guardiamo preoccupati, e la nostra preoccupazione viene confermata dal suo pendenzimetro che indica un 19% (il Barbotto non arriva a tanto). Riteniamo che questo sia unottima posizione per saggiare la tenuta del gruppo e ci fermiamo ad incitare i compagni di gita che, alla spicciolata, si apprestano ad affrontare questo impegnativo tratto. Lespediente è utile a ricompattare il gruppo, ma Mario di Malta ne approfitta per sferrare il suo attacco. La sua fuga non è quella delle 33 pedalate, ma neanche quella buona, e così giungiamo ancora una volta compatti allagognato ristoro ottimamente gestito da Damiano. Ben rifocillati e moralmente ricaricati, ricevute le dettagliate istruzioni di Capitan Pio, ripartiamo per coprire gli ultimi chilometri che ci separano dalla vetta. La strada si snoda su panorami splendidi che nella passata edizione non erano visibili causa nebbia, e con un buon passo arriviamo alla porta di accesso di San Marino, dove il gruppo si riunisce per lingresso trionfale entro le mura. Nella magnifica piazza ci sono le splendide Miss ad attenderci per le foto di rito: ed ora ci attende la picchiata verso la pianura. Per me ci sono però delle emozioni aggiuntive, visto che sono munito di cammellino e Alice ci tiene ad aiutarmi a compiere il tragitto di ritorno. Quindi, montato il cammellino, partiamo in discesa, mai troppo ripida e con ottimo fondo stradale, alla volta di Riccione. Giunti in pianura ho qualche problema a tenere a freno la naturale competitività di Alice che però ben presto si adegua allatmosfera generale e sciorina tutto il suo repertorio canoro, tenendo alto il morale del gruppo. Si prosegue così per alcuni chilometri fino a quando, in odore di traguardo, Alice, ormai liberata dei troppo pesanti indumenti e sfoggiando la sua tenuta da ciclista in erba, decide che è ora di risalire il gruppo e di guadagnare le posizioni di testa per lanciare la volata. Giunti in testa al gruppo (quasi in testa, non si può superare Pio) sul rettifilo finale dico ad Alice che se vuole arrivare prima deve pedalare solo lei, e non senza stupore scopro che è in grado di farlo (ho la vaga impressione che Alice non sarà Senza Fretta). Classifica finale. Primo: Pio, per convinzione ed impegno, secondi a parimerito il grosso del gruppo. Grazie a tutti per una magnifica giornata di diletto, amore per la bicicletta e turismo in compagnia, ed arrivederci alla prossima. |