Ore 5:45: alcuni ciclisti sbirciano il cielo dal buio della loro camera per conoscere le condizioni meteo... Giove Pluvio purtroppo è in piena attività e questo non fa ben sperare. Voci ufficiose raccontano di riti propiziatori eseguiti notte tempo da alcuni ciclisti disperati: si narra di oscuri sacrifici, di barrette immolate alla causa... Ore
6:30: Giove Pluvio continua imperterrito il suo lavoro mentre piano piano anche i
piu' pigri ciclisti iniziano Ore 7:00: le prime luci dell'alba rischiarano il cielo grigio, mentre piano piano sta smettendo di piovere. Le cattive condizioni meteo permettono ai nostri eroi di affrontare con la dovuta calma la prima colazione. Si assiste però a scene di dubbia moralità: spuntano borracce con pozioni misteriose, cornetti e cappuccini vengono addizionati con sostanze a dir poco sospette. Vi è anche chi deve già pedalare sui rulli perchè probabilmente ha esagerato la sera prima (non si sa però se con sostanze stimolanti o con l'eccessivo apporto calorico). Inflessibilmente il giudice Federale raccoglie materiale fotografico che sarà sottoposto successivamente al vaglio degli inquirenti. Già si teme incursione dei NAS nell'albergo alla prossima edizione... Ore 7:30: in orario sulla tabella di marcia il gruppo si presenta compatto sulla linea di partenza per l'immancabile foto ricordo. Nel frattempo Giove Pluvio sembra sia andato a fare colazione facendo ben presagire per il proseguo della manifestazione. Vi è già chi scalpita in preda agli effetti delle misteriose sostanze di cui sopra... Sull'ammiraglia prendono immediatamente posto alcune consorti delegate al supporto psicologico e morale dei partecipanti, con vettovaglie, generi di conforto, varie ed eventuali. Al momento del via, lo sparo del giudice colpisce fantozzianamente uno sfortunato passante il cui cadavere viene però pietosamente raccolto dalle onde del mare poco distante... Ore 7:45: lasciati il cappuccino e la brioche a metà, Giove Pluvio si ripresenta immediatamente sulla scena subito dopo il via, scatenando una pioggia di proporzioni bibliche che costringe i nostri a cercare riparo sotto un cavalcavia ed a vestire immediatamente quanto in loro possesso. La pioggia smette immediatamente dopo che il gruppo compatto riprende la marcia, costringendo così ad un nuovo stop per togliere le mantelline indossate poco prima (anche gli dei sono giocherelloni, a volte...). Ore... boh: il gruppo procede compatto, la media della prima ora viene mantenuta bassa, sembra che la bagarre si scatenerà sulle asperità del monte Titano. Le squadre controllano la situazione per evitare eventuali fughe bidone. Anche sulle prime rampe i fuggitivi vengono mantenuti a "bagnomaria" e prontamente riagganciati con l'ausilio dei velocisti. Sembra però che stiano nascendo delle alleanze trasversali che impensieriscono il commissario tecnico.... si temono complotti nocivi alla nazionale (vedi Lisbona solo sette giorni prima...). Alla prima sosta si cerca di alleggerirsi di tutto il possibile, per guadagnare velocità in salita ma anche in previsione dei controlli antidoping a sorpresa nei pressi di S.Patrignano. Si sperimentano anche varie tecniche per l'eliminazione degli altri partecipanti, ad esempio facendoli imboccare improbabili stradine di campagna, per poi spartire meglio le vettovaglie al ristoro. Durante le soste procede alacremente il supporto tecnico/logistico dell'ammiraglia che dispensa tattiche da adottare, santini di Padre Pio e quanto necessario alla bisogna. Inoltre è stato anche allestito un efficace servizio fotografico che provvede prontamente ad immortalare i malcapitati nel momento topico dello sforzo, quando il sudore riga implacabilmente i volti o più semplicemente quando il gruppo affamato si getta con fameliche fauci sul ristoro allestito con professionalità e competenza da Damiano e signora. Prima del ricompattamento al ristoro vi è da segnalare il tentativo di fuga della nazionale maltese che impone un forcing in salita sacrificando l'unico uomo a disposizione (tattica suicida? commissario tecnico impazzito?). La nazionale italiana però non si fa sorprendere e subito il fuggitivo viene agganciato da una folta rappresentanza del Nord Est (probabili tattiche trasversali all'interno della nazionale italiana rappresentata in massa?). Steso il classico velo pietoso su quanto le sopracitate fauci hanno ingurgitato al ristoro (una delle addette alla ristorazione è stata proditoriamente azzannata da un ciclista in piena crisi ipoglicemica), il gruppo riprende la strada di S.Marino che ormai è ad un tiro di schioppo. Per non intralciare eccessivamente il traffico il buon pastore Pio fa frammentare il gruppo in piccoli gruppetti. In alcuni di essi la goliardia prende il sopravvento ed in particolare nel gruppo del Nord Est la fatica viene mitigata con l'ausilio di barzellette... non proprio da educande. Evitiamo per decenza di riportarle, mentre nel prossimo bollettino verranno pubblicate le analisi dei liquidi contenuti nelle borracce dei sopranominati (da prime indiscrezioni si parla di bevande con gradazione alcolica di 45° o superiore...). Superata l'ultima asperità il gruppo si ricompatta davanti alla porta di ingresso della città, per poi entrare in religioso silenzio all'interno delle storiche mura. Anche le ultime rampe vengono agilmente superate e viene raggiunta la piazza principale ove vengono scattate le consuete foto di rito in compagnia delle consorti che ormai speravano di essersi liberate degli ingombranti mariti e stavano già intraprendendo una campagna massiccia di shopping. A sorpresa un partecipante, sfidando ogni regolamento, aggiunge preziosi "cavalli" alla propria bici, installando un motore supplementare (propulsore a figlia modello Alice) che poi gli sarà utile per la volata sul rettilineo di Riccione. Il tempo purtroppo stringe e l'allegra combriccola si dirige lestamente verso la tavolata finale. Le difficoltà sono ormai alle spalle ed il serpentone si snoda in discesa assaporando il tepore autunnale, non senza essere ripreso ripetutamente dal giudice di gara sull'ammiraglia per qualche "lieve" indisciplina. In vista degli ultimi chilometri i ciclisti scalpitano e, non riuscendo a contenere i watt che scaturiscono dai poderosi garretti, Mario di Malta spingendo un mostruoso 53/11 per superare un cavalcavia arriva a rompere un raggio della ruota posteriore. Immediato l'intervento dell'ammiraglia che consente la ripresa della pedalata dopo pochissimi minuti. Ma... attenzione! Il gruppo passa compatto sotto il triangolino dell'ultimo chilometro, ci sono lotte per accaparrarsi la posizione migliore per la volata, le squadre dei velocisti controllano la situazione, mancano poche centinaia di metri, ormai la linea del traguardo è in vista, l'adrenalina è alle stelle, l'acido lattico è arrivato ormai alle orecchie... 100 metri, 50, 25... ARRIVATI!!!! Il fotofinish purtroppo è stato sabotato da qualche partecipante e quindi la giuria, impossibilitata a discernere correttamente l'ordine di arrivo, decide di assegnare l'ultimo posto ex-equo a tutti quanti. Segue la premiazione e l'estrazione a sorte dei ricchi premi tra cui ricordiamo: telaio Colnago, elettrostimolatore, viaggio alle Canarie per 12 persone, set di pentole, forno a microonde, ed altro ancora. Dopo la necessaria doccia il meritato ristoro con pranzo finale (due cameriere azzannate), torta e ricordo... E' andata proprio cosi? Beh, non proprio, o almeno così potrebbe essere il resoconto se pubblicato su qualche rivista di "cicloturismo". E' stata solo una giornata di divertimento passata in compagnia, ricordando chi non c'é più, fraternizzando e condividendo la fatica e la gioia del pedalare. E scusate se è poco! |