domenica 6 gennaio 2002: la
Ciaspolada (cronaca a due voci)
da: Luciano di Zoldo Alto (BL)
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Glossario minimo
Ciaspole: racchette da neve.
Ciaspolada: corsa con le ciaspole.
Occorre precisare che, qui, per 'corsa' il significato spazia dalla gara podistica vera e
propria all'estremo della festosa passeggiata nel paesaggio montano dell'alta Val di Non
(quella delle mele), in Trentino.
Quindi nella stessa manifestazione c'e' posto sia per lo spettacolo di una gara di corsa
campestre del tutto particolare, sia per una piu' tranquilla escursione sui monti innevati
utilizzando mezzi decisamente non abituali.
Mi e' parsa subito manifestazione compatibile con lo spirito dei Senza Fretta, con
l'imbarazzo se scegliere di arrivare tra gli ultimi degli oltre seicento agonisti o
confondermi con la massa dei quasi cinquemila che seguono.
E' prevalsa la seconda, con il coinvolgimento degli ignari Amanda e Fabrizio nonche' di
mia moglie Loriana, tutti alla loro prima esperienza con le ciaspole.
Breve cronaca
Alcuni problemi di assetto ci hanno fatto guadagnare subito le ultime posizioni del
serpentone passeggiante: logicamente Fabrizio non era compatibile con le ciaspole leggere
da competizione.
A duecento metri dalla partenza primo stop per guardare, poco piu' in la', la corsa dei
"veri" atleti: molta ammirazione ma poca invidia.
Al secondo chilometro, in prossimita' del ristoro e conseguente pic-nic a base di
biscotti, frutta e vin brule' si riusciva a vedere il vuoto assoluto dietro di noi. Al
secondo bicchiere l'invidia non ha piu' ragione di esistere.
Per le ragioni del "politicamente corretto" ometto di riportare le conclusioni
della discussione circa gli uomini dell'attuale governo, dibattito che ha tenuto banco per
almeno un chilometro e che ha visto l'infervorarsi delle signore.
Il rush finale al quinto chilometro nel centro di Fondo ci ha visti rivaleggiare con
befane e diversi gruppi variopinti; il cronometro ci segnala che per due ore abbiamo
"strascicato" i piedi sulla neve.
Altro ristoro ottimo ed abbondante ci accoglieva dopo lo striscione dell'arrivo.
Osservazione critica
Non ci si divertiva lo stesso con minore fatica dormendo di piu' e andando direttamente a
mangiare da qualche parte, al piu' ristorante con vista panoramica?
No. Parafrasando il guru Fabrizio: "la montagna, le ciaspole, la neve, lo sport (ma
si', va!) e' passione."
Il ristorante da solo genera pancia e mostri.
Note
Giornata assolata, temperatura mite, terreno in ottime condizioni.
Dato che il terreno della Ciaspolada e' la neve, e che di neve naturale su tutte le Alpi
non c'e' traccia, un plauso (in piedi!) all'organizzazione che e' riuscita a fare in modo
che la manifestazione si tenesse ugualmente su 5 km con arrivo nel centro storico di
Fondo.
Organizzazione impeccabile. Complimenti e grazie a tutti, soprattutto ai volontari.
da: Fabrizio di Riva del Garda (TN)
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Quella della Ciaspolada e' stata per me e
per mia moglie, Amanda, la prima esperienza in proposito.
Trascinato dall'entusiasmo di Luciano, che e' riuscito a coinvolgere anche la sua dolce
meta', ci siamo dati appuntamento per il giorno della Befana in quel di Fondo (Val di
Non).
Nonostante le condizioni meteo non proprio adatte (splendida giornata di sole, neve solo
artificiale riportata sul percorso), alcune difficolta' tecniche nell'interfacciare
scarponi e ciaspole di vecchio tipo (neanche fossero della Microsoft), l'esperienza e'
stata decisamente positiva.
Il clima e' veramente rilassato e quasi carnevalesco, dato che non si contano le persone
che affrontano il percorso chi vestito da Befana, chi nel modo piu' strano, chi vestito
regolarmente ma con un tasso alcolico decisamente elevato, chi con i bambini al seguito
magari trasportati su uno slittino trainato dal papa' (Luciano, pensaci....).
Il ristoro e' all'altezza della situazione dato che riesce a soddisfare ogni fascia di
partecipanti (dal bimbo all'alcolizzato).
L'entusiasmo e l'allegria ci accompagnano fino al traguardo ed anche oltre nella piazza
dove, dopo la fine della manifestazione, la festa continua (si, il vin brule' c'e' anche
all'arrivo ed in abbondanza).
Da prestare pero' particolare attenzione all'uso delle ciaspole: sembra infatti che in
seguito anche a brevi esperienze diano dipendenza in modo molto simile all'uso della bici.
Gli effetti collaterali (contatto con la natura, aria fresca, giusta fatica, ecc) sono
molto simili. Puo' capitare di arrivare a casa e, una volta adagiatisi sul divano,
avvertire una "Sehnsucht" (nostalgia) che fa desiderare di essere ancora li' in
mezzo alla neve, con la vista che spazia verso le cime delle montagne vicine.
Difficile in questo caso trovare il rimedio... non serve il metadone, non e' sufficiente
farsi incatenare all'albero maestro come Ulisse, non basta provare a pensare a Rosy
Bindi..
Come diceva un filosofo: "l'unico modo di resistere alle tentazioni e' di
cedervi".
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