(
estratto dal sito ufficiale della Gran Fondo del Conero 2009) |
Area speciale di partenza (alla francese dalle 7.30 alle 8.15) e di
arrivo per qualsiasi percorso della Gran |
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Poco male, chi sbaglia finisce dritto al Conero
Village e gli verrà indicata la giusta direzione. Sono giusto arrivato al
porto quando già un paio di "senza fretta" mi sorpassano e mi
rendo conto di quanto sono lento con la mtb in assetto escursionistico.
Incrocio le auto dei competitivi che stanno arrivando, qualcuna mi
strombazza simpaticamente.
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Verso la fine della salita
della Montagnola, silenziosamente mi sorpassa il primo gruppetto. Gli
incroci più critici sono già presidiati, ma i volontari della protezione
civile sono distratti. Meglio non farci affidamento. La corsa non
arriverà qui prima di un'ora. |
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All'inizio del vallone d'Offagna
trovo la prima foratura. Stanno già rigonfiando la ruota e mi fermo
giusto per dare un'assistenza "fotografica". E' bello vedere che
non sono della stessa squadra e non si conoscono neppure. Quando
ripartiamo, loro hanno decisamente un altro passo e perdo subito la loro
ruota. |
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Verso Polverigi due gruppi
numerosi mi sorpassano, ma non riesco a vedere i loro numeri, forse sono
dei poveri "portoghesi" che non sono riusciti a mettere insieme
l'iperbolica cifra di 10,00 Euro per l'iscrizione non competitiva. Sono da
poco passate le ore 9:00. Ad Ancora staranno partendo i competitivi, ma io
sto arrivando alla separazione dei percorsi. Peccato non vedrò nessuno
del corto, sono andato troppo forte!
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Bivio Croce di San
Vincenzo. Separazione dei percorsi. Il ciclista a braccia alzate è
Roberto Brega, organizzatore dell'Esino. Probabilmente, dopo
il calo a 900 scarsi della sua sua gara, è venuto a vedere come va
la concorrenza. Non voglio perdermi il ristoro di Filottrano. Non ho
dubbi, proseguo per il lungo. |
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Salita di Filottrano. Scambio di sfottò a denti stretti con quelli del
Baracca Lugo e delle Quagli Reali che mi hanno raggiunto e mi sorpassano
allegramente. - 3 km. al ristoro. Sono le 10:20. Faccio appena in tempo
ad estrarre la macchina fotografica ed i primi mi sfrecciano davanti a
"volo radente". |
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Gli altri arrivano non troppo sgranati subito dietro, molti neppure
sbuffano. Riparto e mi faccio piccolo sul bordo della strada,
mentre continue ondate di ciclisti mi sorpassano a velocità doppia.
Qualcuno chiede strada, qualcuno saluta. |
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Pressoché tutti i
competitivi mi sorpassano nell'arco di venti minuti. Al ristoro, però,
trovo belli tranquilli a guardare la corsa le Quaglie Reali e il Baracca
Lugo!. Me la prendo comoda anch'io, mi alleggerisco dei gambali ed aspetto
Alberto di Corridonia che è partito in ritardo. |
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Foto ricordo con il Baracca
Lugo, l'animatrice e Marcello Malizia, l'organizzatore che è venuto a
controllare di persona che tutto funzioni a dovere. Intanto ciclisti
isolati ed affannati scorrono via senza neppure guardare il ristoro. A
fermarsi sono in pochi. In compenso noi mangiamo anche per loro. |
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Arriva Alberto e un
"competitivo" si ferma a scattare una foto con noi. E' caduto
e ormai procede giusto per concludere onorevolmente, ma senza strafare.
Salutiamo tutti e ripartiamo. La ruota del 339 è subito fuori portata. |
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In fondo alla discesa di
Montefano riusciamo a metterci sulla scia di un quartetto ben affiatato.
Meglio impegnarsi un po' a tenere il loro passo che procedere scoperti
contro vento. Saltano il ristoro di Campocavallo.Noi no.Fra un boccone e
l'altro rispondo all'intervista dell'animatrice. |
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Prendiamo le ruote di un
altro gruppetto, ma Alberto deve fare più volte l'elastico per farmi
rientrare sotto. Con la scusa del ristoro di Porto Recanati, li mollo
senza rimpianti. |
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Solo acqua, ma tanta
simpatia ed entusiasmo. Quattro battute e ripartiamo verso il monte.
Alberto si mette avanti e calibra l'andatura sul mio passo ormai un po'
appesantito. Sa aspettare. Ai bei tempi delle gran fondo sarebbe stato
un'ottima spalla, un vero senza fretta. Peccato non averlo conosciuto
prima! Ormai siamo attorno ai cento chilometri e li sento tutti nelle
gambe e non solo. E' una distanza che non affronto
più da molto tempo, tanto meno in mtb. |
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Dopo la "curvaccia" di Numana (13%)
l'inaspettato incontro con mio fratello Paolo è una bella scusa per una
sosta e riprendere fiato. Ancona è ancora lontana. Mi concentro su un
obbiettivo più vicino: il prossimo ristoro, alle Cave di Sirolo.. |
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Al ristoro ci raggiunge l'ultimo agonista,
seguito da ben due furgoni scopa. Lo lasciamo ripartire. Guardo la strada
che da lì sale in vetta al monte, 2,7 km. fra il 10% ed il 13%. L'ho
fatta a Capodanno, ora non riesco neppure pensarla. Ripartiamo anche noi.
Per fortuna la strada verso Ancona è molto più agevole, ma la salita non
è ancora finita. Alberto, al Poggio, mi incita:"Forza, Mitico, è
fatta!". Non è così, lo so. Lungo il rettilineo del Monte dei Corvi
maledico la scelta di fare il lungo. Finalmente Pietralacroce.
"Allacciate le cinture di sicurezza. Inizia la discesa su
Ancona". Ho ritrovato la voglia di scherzare. Ormai è fatta,
davvero.
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Sono solo le 14:45. Gli incroci sono tutti
presidiati ed i volontari sono tutti contenti di saperci ultimi, ma non si fidano. E'
troppo presto rispetto alle ore 16:00 previste e rimangono ad aspettare i
fine corsa che ci hanno seguito da lontano con molta discrezione ed ora,
con tutta calma, stanno togliendo i numerosi cartelli d'ingresso in città. |
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Troviamo persino il
direttore di corsa ancora sulla linea del traguardo, ma purtroppo non sa
nulla del cartellino (che con tanta cura abbiamo fatto timbrare ai
ristori) da riconsegnare per certificare il completamento del
percorso lungo. Secondo Malizia avrebbe dovuto esserci una miss come alla
Nove Colli. Ci bastava un incaricato qualsiasi, invece niente.
Però...L'ultimo agonista ci ha preceduto di poco ed accetta con piacere
di unirsi nella foto ricordo, quale incontrovertibile certificazione del
nostro arrivo. |
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Arrivano i fine corsa,
quattro simpatici ragazzi che confermano la nostra posizione: ultimi
assoluti. Da parte mia ho fatto un record: primo partito ed ultimo
arrivato! Semplicemente senza fretta, eppure con un'ora d'anticipo sul
tempo massimo. |
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Il pasta-party è a Piazza
Cavour e le premiazioni stanno terminando. Fabrizio di Castelfidardo (che
ha fatto il corto da agonista!) lamenta oltre un'ora d'attesa per
mangiare. Noi, insieme ai volontari della Protezione Civile ed altri
collaboratori, siamo subito serviti: maccheroncini di Campofilone
perfettamente cotti e conditi. Una ricca porzione! |
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L'ultima immagine della Gran Fondo del Conero (competitiva e non) è dedicata a chi ci permette di vivere il piacere della bicicletta in massima sicurezza. E, per loro, non è un impegno da poco. |
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Pio dei Senzafretta |
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