Fila per la punzonatura (38553 byte)

L'Eroica (7110 byte)

cicloturistica
su strade bianche

Gaiole in Chianti (SI)

17 settembre 2000

La bici più antica (35601 byte)
         

Chiariamo subito una cosa.
Il fatto di presentarsi con bici d'epoca (non più recenti del 1980), vestiti con i classici indumenti di lana ed il tubolare (o camera d'aria) a tracolla non riduce questa manifestazione ad una mascherata o semplice rievocazione storica. Perchè, poi, dopo la passerella in piazza, si pedala per davvero. Perciò l'attrezzatura in vario modo "rimediata o ricostruita" deve risultare funzionante e quanto più possibile funzionale.
Le strade sterrate, pur coprendo (sia nel lungo che nel corto) solo la metà del percorso, sono autentiche, complete di veri sassi e polvere.

Loredana, Mario ed il tandem traditore! - clicca per ingrandire (160 kbyte)

Purtroppo gli amici Loredana e Mario, neosposi, hanno percorso soltanto 300 mt. con il loro tandem d'epoca restaurato giusto in tempo per l'occasione, ma per nulla collaudato.
Giustappunto, ho però ritrovato, fedele partecipante di tutte le edizioni precedenti, Nello di Monte Urano (AP) (ve lo ricordate nella foto di Castelraimondo del 1999 pubblicata su Cicloturismo?) e ci siamo sincronizzati sulla stessa pedalata... per quanto possibile farlo, lui (abusivamente) con la tripla ed io con il 42x23 come rapporto più agile. Nello mi ha aiutato a superare lo scoraggiamento dei primi chilometri di sterrato fino a contagiarmi il suo gusto di cimentarsi su strade dello stesso tipo di quelle dove pedalava da giovane.

Pio e Nello ci provano gusto - clicca per ingrandire (158 kbyte)

Come era prevedibile, la tabella di marcia predisposta si è dimostrata totalmente inattendibile e, per concludere il corto di soli 75 km., abbiamo impiegato quasi 6 ore, complice la prudente circospezione (lentezza) con cui abbiamo affrontato le discese ed una sosta al ristoro d'epoca che è stata quasi un pic-nic.     

Questo è quanto ho scritto a Cicloturismo.
    


Cari amici di Cicloturismo,
ho partecipato all'Eroica. E' stata un'esperienza entusiasmante. La promessa degli organizzatori di ricreare i tempi eroici è stata rispettata, per quanto è possibile farlo... ai tempi d'oggi. Preceduti da auto e moto d'epoca siamo partiti in centocinquanta o giù di lì, variamente attrezzati. Dal tipo in perfetto stile 19xx ad altri con superleggera dei giorni nostri. Questi son quelli che si sono trovati più a disagio, sia per la sofferenza inflitta dalle strade bianche al proprio "amato" mezzo, sia per la stonatura con la coreografia totale.

Io son partito con una Bianchi del 1976, come telaio. Per il resto un po' tutto variamente rimediato e maglia di quando avevo 18 anni, conservata gelosamente da mia madre ed ottenuta per l'occasione con la promessa di riportarla intatta.
Intenzionato a fare il percorso lungo, ho poi dovuto fare i conti con trent'anni di più sulle spalle e con un ristoro d'epoca.
Passare dagli abituali alimenti moderni (integratori, barrette energetiche, sali, thè e dolci) al pane e salame, pane e frittata, uova da bere, cantuccini e vino è stato un ritorno al "naturale" assai gradito, ma fatale. Anche perchè al ristoro, gestito da un signore ed una signora vestiti con abiti tradizionali, ci siamo ritrovati con un incredibile gruppo ciclistico di Conegliano Veneto, El Zhèrcion.

Brindisi al ristoro - clicca per ingrandire (150 kbyte)

Dal furgone al loro seguito son saltate fuori bottiglie di Prosecco. Quindi gemellaggio con il Chianti del ristoro. Foto e brindisi a ripetizione: ai tempi eroici, a Bartali, a Coppi, al ristoro d'epoca, alle strade bianche... "Ripartiamo?". Brindisi alla partenza!
Probabilmente abbiamo più bevuto che mangiato, anche se con il salame e la frittata non ci siamo andati piano. Certo è che siamo stati fermi tantissimo. Abbiamo persino coinvolto due turisti svizzeri di passaggio. Si stava troppo bene, quasi una scampagnata d'altri tempi. Giocoforza, quindi, per non rischiare di far notte, rinunciare al percorso lungo. La fatica successiva ci ha aiutato a smaltire tutto ed arrivare pronti per il ristoro finale, rifornitissimo di pasta, insalata, panzanella, affettati vari e... vino spillato direttamente dalla botte.
Premiazioni assolutamente diverse dal solito. Più che la prestazione assoluta si è inteso premiare lo spirito partecipativo. Tant'è che anche ai coniugi Loredana e Mario, neosposi in partenza per il viaggio di nozze e con soli 300 mt. percorsi con il loro tandem d'epoca, è stato consegnato un bel cesto di prodotti locali. A loro un augurio di una vita felice e senza fretta, agli organizzatori un ringraziamento per questa incredibile pedalata nel passato.

Per la prima volta mi son trovato a dover scendere dalla bici e fare un tratto di salita a piedi. E c'è di peggio: discese a passo di lumaca! Ma come facevano a quei tempi a correre su certe strade? Rileggerò le imprese di Coppi e Bartali da un punto di vista più vero, che mai prima avevo compreso od immaginato.

Pio dei Senza Fretta  

(lettera pubblicata con foto su Cicloturismo gen.2001 pag.79)

   

Per dirla tutta, siamo stati premiati individualmente anche io e Nello, ultimi del corto. Così praticamente tutti i senzafretta partecipanti sono risultati premiati. Un en-plain mai visto.
Va da sè che abbiamo già cominciato a progettare la partecipazione alla prossima edizione. Condizioni fondamentali: collaudare bene l'attrezzatura e far realizzare ad hoc delle magliette di lana con la scritta "G.d. SENZA FRETTA", stile anni '50. Quante ne dobbiamo fare? C'è qualcuno che si prenota?

pio@senzafretta.org         

Dopo il ristoro finale - clicca per ingrandire (160 kbyte)  

P.S.:
Per l'eccezionale occasione sono venuti anche Eva e Daniele. Dopo il ristoro di finale e, in attesa delle premiazioni, abbiamo improvvisato una piccola riunione.   Con grande soddisfazione ho constatato che i senzafretta toscani sono molto affiatati. Sarebbe molto bello che anche in altre zone i senzafretta si  frequentino di più e programmino l'attività zonale di comune accordo.


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