In poche parole

organizzazione: molto buona e ben disposta verso i senza fretta

percorso:
altalenante lungo il lago con splendide viste e due salite di tutto rispetto

giornata:
soleggiata con vento, spesso a favore

nostra presenza:
quattro partecipanti 

  La Fabio Casartelli - Albese con Cassano - 9/9/2001

Oggi sta piovendo, una giornata di quelle umide ed uggiose da sembrare novembre. Neppure l'idea di andare in bici. Invece ieri la giornata è stata veramente splendida e non posso non immaginare che in tutto quel sole ci fosse il sorriso di Fabio e nel vento il suo alitare quasi a sospingerci, anche se in qualche tratto, burlandoci un po', ci ha soffiato contro.
Pedalando lungo le due salite più impegnative ho pensato più volte che queste erano sicuramente le strade dove si allenava, dove "lavorava" con la scrupolosa meticolisità di un professionista. Probabilmente neppure guardava più il lago.
Invece noi, il lago ce lo siamo guardato e gustato come non mai. Salire e guardare in basso il fondovalle che si allontana dando un riscontro visibile della propria fatica mi è sempre piaciuto, ma farlo avendo un lago "sotto" è superlativo. Il vento ha dato grande dinamicità all'acqua, che cambiava continuamente di colore man mano che la strada ci portava a cambiare le angolazioni di vista. Diverse volte non ho potuto fare a meno di fermarmi per guardare meglio e scattare una foto, credendo di aver trovato il punto più bello, ma poi ne veniva un altro più bello e poi un altro ancora. Pur pedalando tranquilli, non ci si può mica fermare sempre. Peccato! Percorso veramente stupendo, che merita di diventare un classico. Le salite di Sormano e del Ghisallo sono salite vere, ma anche le altre salitelle, altalenanti lungo il lago,  hanno richiesto un buon impegno, per cui la "relativa brevità", accennata nella presentazione, non ci è sembrata poi tanto breve.
Degna di nota la segnaletica, veramente ben fatta, impossibile sbagliare percorso neppure nel punto più critico di Asso. E meritevole di lode il servizio di controllo del percorso, tant'è che era coperto persino l'incrocio all'uscita dell'abitato Caglio, una copertura assolutamente inutile per chi rispettava il percorso regolare, ma che garantiva l'incolumità di chi "tagliava". Più di così proprio non si può fare.

Noi non siamo riusciti a partire puntuali alle 7:30, perchè, come sempre accade, chi abita più vicino (per un motivo o per l'altro) è sempre l'ultimo ad arrivare ed effettivamente i problemi logistici di parcheggio ad Albese sono notevoli. Comunque siamo stati superati da tantissimi e molti ci hanno salutato. Sinceramente speravo in qualche aggregazione lungo la strada, ma (probabilmente per effetto del cronometraggio elettronico) anche in questa formula alla francese quasi tutti cercavano di dare il meglio di sè stessi. Ciononostante ho visto compagni della stessa squadra aspettarsi fra loro e già questo mi ha fatto molto piacere. Alle altre prove di fondo non succede più neppure questo. Sulla salita di Sormano siamo stati superati da Gianni Motta attorniato da un nutrito gruppo di fans. Ho accelerato e per qualche centinaio di metri sono riuscito a stare al suo fianco, giusto per salutarlo. L'ho visto sudatissimo e sofferente. Mi ha fatto un po' pena. Avrei voluto dirgli: "Rallenta. Riprendi fiato con i senzafretta, vieni con noi".  Non so se stava disperatamente cercando di interpretare il suo ruolo o si stesse divertendo così, ma è stato lui a dirmi "Ci si vede al ristoro, arrivi un minuto dopo di me!"
Foto "rubata" di OnnoInvece siamo arrivati diversi minuti dopo e se ne era già andato. Il ristoro era fornitissimo ed affollatissimo. Era dal Giro della Romagna che non vedevo più un ristoro così abbondante ed affollato! Con la fotocamera già puntata su di noi, abbiamo trovato ad aspettarci Loredana, la moglie di Paolo, che poi ci ha seguito ed incoraggiato fino al Ghisallo, Senza affannarci ci siamo spazzolati crostatine, merendine, fichi secchi, banane e sorseggiato thè caldo (!!), coca cola, aranciata e sali.
Probabilmente è qui che abbiamo "subìto" il maggior numero di sorpassi. Grosso modo qui si sono fermati tutti, ma giusto il tempo di afferrare qualcosa e riempire la borraccia. Una fretta indegna di un ristoro così ben fatto.
Dopo aver girato verso Onno, i sorpassi si son molto diradati ed abbiamo preso a spingere con decisione sui pedali consci di esserci lasciati un po' andare. Panorami stupendi sull'altro ramo del lago. Una foto "rubata" al volo. Per qualche chilometro siamo riusciti a pedalare in compagnia di altri. Poi è arrivata la salita del Ghisallo a spingerci a più mite andatura, nonostante il cronometraggio ancora funzionante. Un'andatura mooolto più mite.

Qui è stata dura. Andando su con passo quasi da moviola ci siamo consolati vedendo che ancora venivamo superati da altri ciclisti e quindi non eravamo proprio in abnorme ritardo. Prima di Civenna ci ha raggiunto Roberto di Milano, un altro senzafretta questa volta però impegnato con la sua squadra.
Ristoro in vetta al Ghisallo Chiudendo con il sommesso bip della Winning Time la nostra "cronoscalata", due sorprese (almeno per me): la prima che la chiesa della Madonna del Ghisallo è veramente piccola (molto più piccola di quanto possa fare immaginare la fama che ha), la seconda che c'era ancora ben in funzione il ristoro. Alcuni compagni di Roberto, ovviamente tutti partiti molto più tardi di noi, stavano intanto arrivando su. Sul posto girava voce che il tempo massimo fosse stato allungato alle 13:30.
Bene, avevamo ancora margine. Ci siamo ben ristorati, dando così soddisfazione ai cortesissimi volontari che aspettavano e poi via. Ehm... un momento. Non verso l'arrivo. Siamo andati a vedere il monumento a Fausto Coppi  e lo splendido panorama che da lassù si gode. Poi, dopo la foto ricordo ai piedi del monumento al ciclista (o alla bicicletta?), ci siamo buttati a tutta, o quasi,  sulla facile discesa.
L'arrivo ormai a pochi chilometri, la soddisfazione per la splendida giornata, tutto per il meglio insomma. Purtroppo, a meno di dieci chilometri, Fulvio è costretto a fermarsi: crampi! Siamo fermi ed il tempo passa. Come sbucando dal nulla, arrivano non uno ma ben due mezzi dell'organizzazione. E' evidente che siamo fuori tempo massimo, ma ci aiutano con grande cortesia. Ripartiamo ed uno rimane al nostro seguito a scortarci. Ripaghiamo la loro cortesia spingendo al massimo, il "nostro" massimo.

Siamo finalmente sull'arrivo. Il gonfiabile è ancora su, il cronometraggio è ancora attivo ed al ristoro stanno aspettando solo noi. Tutti sorridono, sono cortesi e ci fanno quasi credere di essere arrivati in orario. Solo il diploma testimonia il contrario, il resto è festa. Ed alla fine, anzi all'inizio delle premiazioni, ci scappa anche un premio.
Ma la cronaca non finisce qui: ecco la lettera ricevuta da Mario Sala, l'organizzatore, in riscontro al doveroso messaggio di ringraziamento inviatogli.

-----Messaggio Originale-----
Da: Mario <mariosala@interfree.it>
A: Pio R. Sbaffo <pio@senzafretta.org>
Data invio: martedì 11 settembre 2001 22.44
Oggetto: Re: Casartelli

Tempo fa, su Ciclismo vidi una lettera dei Senza fretta e dissi: "questi sono tagliati per la nostra manifestazione". Poi, un altro pensiero: "ma no!, sono solo dei rompiballe: Ti tengono impegnati tutto il giorno. Li dovrai cercare nella notte con il lanternino - lascia perdere".
Ma il primo pensiero fu quello di  mandarti l'opuscolo perchè pensavo che la nostra manifestazione fosse tagliata su misura per chi la pensa come voi. E così feci.
Oggi, sono felice della scelta. Mai come quest'anno, la nostra manifestazione ha visto alla partenza tanti veri cicloturisti. Ho visto all'arrivo squadre intere tagliare il traguardo insieme. Pance e pancette di non più giovanissimi, raccontarsi ansimando la gioia provata sul percorso, alle difficoltà delle scalate o della Colma o del Ghisallo. Felici di essere arrivati infischiandosene del cronometro o del tempo massimo consentito.
Questa è la Fabio Casartelli che noi vogliamo. Sin dall'inizio abbiamo pensato ad una manifestazione non competitiva.  Chi viene da noi deve divertire e divertirsi e nulla più. Noi ci mettiamo il nostro impegno cercando di rendere più agevole il loro sforzo, offrendo un percorso incastonato in uno splendido panorama che madre natura ci ha regalato, dei punti di ristoro riforniti il più possibile. Un servizio di assistenza sanitaria efficiente, assistenza meccanica quanto basta e qualche premio di consolazione anche per i..............lumaconi come voi.
Se poi, dopo tanto lavoro si riesce a dare un contributo a chi è stato meno fortunato di noi, allora la felicità è al massimo. Ogni anno cerchiamo di migliorarci un pochettino. Per il 2002 conto di avere molti più "Senza fretta" alla partenza, chiudere così i cronometri alle 22,00 e come premio per gli ultimi arrivati,.....  il bacetto della buona notte.
Beh, forse ho un poco esagerato, comunque sia, arrivederci alla prossima,
Mario Sala


Mario ha certo esagerato, ma, anche senza bacetto della buona notte, le sue parole confermano ed amplificano quello che abbiano "sentito" partecipando. Nel mio taccuino l'ho già segnata come MANIFESTAZIONE DA NON PERDERE e son certo che il prossimo anno saremo molti di più.

Il coordinatore     
  


  

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