Loreto - Partenza da Piazza della Madonna

 

Loreto (AN), 24 marzo 2002

Gran Fondo del Conero


Il suono festoso delle campane supera di poco l'infuriare della bora.
La Piazza della Madonna è spazzata dal vento forte e pungente, eppure ciclisti di tutte le età cominciano ad assieparsi e stringersi attorno al sagrato della Basilica, dove Umberto Martinelli, da gran cerimoniere, crea intrattenimento presentando gli ospiti, fra cui Arnaldo Pambianco, vincitore del Giro d'Italia 1961, Franco Magnani, vincitore di tappa al Giro d'Italia, Guido Neri, vincitore del 1° Trofeo Laigueglia e Palmiro Masciarelli, vincitore di una Tirreno-Adriatico.

L'organizzazione ci ha assegnato la griglia d'onore, ma poco avezzi alle prime posizioni (e con il freddo che fa)
preferiamo metterci in coda e riscaldarci nell'unico posto al sole.

    
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Eccoci per la consueta foto ricordo insieme agli amici dell'Agip Petroli, ma
non siamo ancora tutti, ad esempio Assuero (da buon senza fretta) arriverà
giusto in tempo per la partenza, data con cronometrica precisione alle 8.30.
  

Nessuno lo crederà mai, ma raggiungere il primo ristoro è stata una vera conquista. Abbiamo svalicato il Colle dell'Infinito in mezzo ad una fitta tempesta di neve e grandine. Discesa da brivido, nel senso freddo polare e sintomi di congelamento, con in mente la tragica domanda: "Ma chi me lo fa fare?".
Passata la tempesta,  si è aperta un'ampia schiarita e il vento ha preso a spingerci con una tale forza da farci piombare sulle vettovaglie come uno stormo di uccelli rapaci.  
 

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Solo dopo esserci ingozzati per benino, a base di crostate dolci e pizze rustiche calde calde (appena sfornate per noi?) rinforzando la ben magra colazione alberghiera, ci schieriamo per la foto con i nostri "angeli custodi" del carro-scopa, Roberto e Tommaso.
     

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Ristoro di Sambucheto.
Intanto anche quelli del percorso corto arrivano ed altre pizze rustiche vengono sfornate dal Ristorante Samantha
(complimenti al cuoco!).
La situazione si fa amletica:
"ripartire o non riparitire".
Per il momento non si riparte ed a malavoglia qualcuno si stacca dalla lunga tavolata per la foto con i "finecorsa" del percorso corto.

   

Ristoro di Filottrano.
Dopo la separazione dei percorsi ed aver "perso" Luciano, Giannantonio ed Armando che saggiamente hanno girato per il corto,
abbiamo affrontato il colle di Filottrano e cominciato a fare sul serio.
I volontari, ormai prossimi a chiudere, mai si sarebbero aspettati un assalto così ben organizzato e metodico.
Senza fretta, ma con grande determinazione abbiamo ripulito tutto.

 

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Salita della Torre di S.Maria Nuova  (44477 byte)

Salita della Torre di S.Maria Nuova. Questa foto quasi ci stupisce, perchè un bel sole così non riusciamo proprio a ricordarlo, sarà perchè qui inizia la parte più scoperta e difficile. Siamo tutti tesi a contrastare le forti e gelide raffiche di vento.
Sul percorso corto non è che stiano meglio, anzi... Quella che doveva essere una piacevole pedalata in pianura si è tramutata in una dura lotta controvento.

   
Ristoro dell'Aspio di Osimo (sotto il cavalcavia autostradale).
Dopo vento a volontà, un paio di fortunosi fuoristrada ed un ricco tratto mangia e bene,
è quanto mai bello fermarsi in un posto riparato per mangiare e bere veramente. Via cellulare Stefano ha comunicato la conclusione del percorso con Armando e Carlo di Roma, Luciano di Zoldo Alto, Fulvio e Giannantonio di Milano, Paolo di Trento e Mario di Roma.
Ora siamo più tranquilli, rifocillati e pronti per "il bello" che sta per arrivare.
 

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La ripartenza sulla ripida rampa verso Osimo ci riporta subito il "motore" in temperatura ed il Muro di Camerano (al riparo dal vento) ci sembra quasi una pausa di riposo, rispetto alla salita degli Angeli di pendenza raddoppiata dal vento che soffia contrario. Le rampe di Varano operano una sistematica demolizione delle forze residue e la salita del Poggio, nonostante il vento a favore, richiede impegno e tanta, ma tanta voglia di farcela.
    
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Ristoro "volante" al Poggio, nel punto più panoramico.
Volante, non nel senso di dato al volo ma creato al volo a nostra scelta con le vettovaglie caricate sull'ammiraglia-scopa.
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E' la pausa di recupero prima della "picchiata" verso Loreto e, giusto per preparci al volo, ci facciamo fuori una colomba pasquale.
E per la verità scendiamo molto più veloci del previsto. Loreto è ormai nel mirino. Ultima
salita e, poi, la rampa finale. L' arrivo è lassù.
Le macchine al seguito attivano le trombe.
Gli ultimi stanno arrivando!
 
Tagliare il traguardo è la realizzazione di quello che alla partenza era generoso definire temerario, è la fine della fatica, ma anche la fine della gioia di pedalare insieme.
La pendenza si fa più dura. A denti stretti e soddisfatti come non mai, conquistano il traguardo, a prescindere dall'esatto ordine di passaggio: Roberto di Vanzago (MI), Primo di Lugo (RA), Mario di S.ta Venera (Malta), Paolo di Tolentino (MC), Pio di Osimo (AN), Fabrizio, Andrea ed Assuero di Roma.

I servizi sono ancora tutti funzionanti e tanti volontari hanno mantenuto fino in fondo l'impegno promesso. No,
non è mica notte! Siamo entro il tempo massimo, ma avremmo potuto impiegare di più. L'organizzazione è ormai matura per dar realmente vita ad una manifestazione "open", aperta a tutti come la Nove Colli di Cesenatico.
   
 

Loreto di notte (18420 byte)

Con la speranza che il tempo sia migliore, già fissiamo l'appuntamento per il prossimo anno. Ci piacerebbe che i tanti ciclisti che non hanno osato partecipare, pur desiderandolo, si rendano conto che quando l'organizzazione è quella giusta non ha importanza l'allenamento, basta aver tanta voglia di farcela.

Il coordinatore     

    

Qualche settimana dopo, gli organizzatori e molti dei volontari
si sono ritrovati a cena.

In rappresentanza del Gruppo
sono stati invitati il coordinatore
e la segretaria-sponsor.

Con grande piacere e rinnovati ringraziamenti ci siamo mescolati con loro per la foto-ricordo.
  Foto allo sviluppo

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