Sabato, 25 marzo 2000
Cercava i Senza Fretta ed i Senza Fretta trovano lui. E' successo sabato sera nel salone
da pranzo del Santa Cristiana. L'unico tavolo libero in realtà aveva un posto già
accupato. Quando l'occupante torna dal buffet con i piatti ben riforniti, mi scuso per
l'invasione, aggiungendo:
"... è meglio mangiare in compagnia, no?"
"Certo... certo... sei dei Senza Fretta... Pio?"
"Si... ciao e... tu sei?"
"Fulvio... di Milano... prima vi avevo cercato."
Anna, Bruno, Primo e Mario (il maltese volante, perchè viaggia in aereo) tornano dal
buffet. Scambio di presentazioni e poi giù a mangiare e chiacchierare. Fulvio sa già
tutto di noi, ha scaricato tante pagine dal nostro sito internet e confidava proprio di
incontrarci per pedalare con noi. Nonostante abbia una preparazione non proprio adeguata,
domani verrà con noi sul percorso lungo ed indosserà per la prima volta la nostra
maglia, come pure farà Primo, che, appena finito di lavorare, si è messo in auto ed è
venuto giù da Lugo per non perdere questo primo appuntamento. Si è portato la mtb ed
ancora non sa se farà il lungo o il corto, deciderà strada facendo. Bruno, invece, è
preparatissimo, ma starà con noi e con abilità terrà unito il gruppo, ritornando anche
più volte indietro a "recuperare" chi rimarrà attardato. Passano a salutarci
Paolo e Mario dell'Agip Petroli di Roma. Anche Paolo verrà con noi sul lungo, mentre
Mario punterà sul corto insieme a Norberto e Luciano, che non sono potuti venire a cena.
Peccato, si son persi una mare di progetti e di sogni ad occhi aperti! Mentre Anna,
attivissima nel suo ruolo di assistente operativa, fa la spola tra il buffet ed il tavolo
portando vivande su vivande, noi "affrontiamo" i Sibillini, le Dolomiti, i Tre
Passi Umbri, le Cinque Terre, i Nove Colli ed... immaginiamo una grande partecipazione al
Giro di Romagna.
Domani, però, si comincia con la Gran Fondo del Conero e bisogna andare a letto presto;
l'entrata in vigore dell'ora legale ci ruba un'ora di sonno o di... chiacchiere.
Domenica, 26 marzo 2000
Sono le 15:32 quando in perfetta fila indiana tagliamo il traguardo, salvo Mario che ci ha
anticipato. A Malta le strade sono tutte disastrate e per lui è stato un istinto
irrefrenabile "scendere a capofitto" lungo la discesa del Poggio, perfettamente
asfaltata, ancor più di "mulinare" su salite lunghe e pedalabili!
Siccome la partenza da Numana è avvenuta alle 8:07 e, rispetto alle previsioni, abbiamo
"perso" 24 minuti a Loreto per la benedizione in Piazza della Madonna, siamo
andati fuori tabella di marcia di un solo minuto. La pioggia
non ci ha certo aiutato e qualche piccolo problemino in più del solito lo abbiamo avuto,
ma non avrei sottolineato il nostro risultato cronometrico, assolutamente insignificante
dal nostro punto di vista, se non avessi scritto a Cicloturismo questa lettera.
La Granfondo del Conero doveva essere per noi Senza
Fretta linizio della stagione ciclistica, ma il regolamento di fatto ci buttava
fuori: impossibile per noi la media minima di 22 km/h necessaria per coprire in 6 ore 132
km. abbastanza impegnativi. Allora ho contattato lorganizzatore Sig. Marcello
Malizia, il quale, oltre a precisarmi che il tempo massimo di 6 ore non andava inteso da
Numana, ma da Loreto, per neutralizzare 12 chilometri ad andatura controllata, con
incredibile tempestività correggeva in 7 ore il regolamento già stampato. Questo
lantefatto.
Così, sotto una pioggia intermittente, nel fondo del gruppone abbiamo preso il via anche
noi: in dieci (Luciano di Portorecanati, Mario di Roma, Norberto di Loreto per il percorso
corto e Bruno di Cotignola, Fulvio di Milano, Mario di Malta, Paolo di Roma Primo di Lugo,
Stefano di Osimo ed io per il percorso lungo).
Nonostante i disagi meterologici e le
inevitabili cadute di qualche incauto o sfortunato "corridore", la macchina
organizzativa ha funzionato in modo eccellente. Abbiamo trovato tutti i ristori ben
riforniti e personale cordialissimo che ci attendeva, tutti gli incroci vigilati ed un
fine-corsa che si è fatto in quattro per fare la spola fra noi ed i ciclisti
immediatamente precedenti. Poi alle 15.00... fine di ogni assistenza.
Abbiamo percorso gli ultimi venti chilometri in
totale abbandono e naturalmente ci siamo attenuti al codice della strada, fermandoci ai
semafori. Credevamo di non trovare più nessuno al traguardo, invece abbiamo avuto la
soddisfazione di suggellare con un "bip-bip" il nostro arrivo e ritirare
immediatamente da Speed Pass Pretelli i nostri attestati di partecipazione; gli addetti
avevano ricevuto un ordine categorico: "tenere tutto in funzione fino allarrivo
dei Senza Fretta, naturalmente ultimi!" Dei giudici darrivo neppure
lombra.
Un quarto dora dopo ci rifocillavamo al Club Santa Cristiana, sede logistica, con
doppia pasta, tortiglioni e fusilli. Lo stesso Sig. Malizia è venuto a spiegarci che alle
15,00 i giudici UDACE avevano disposto la chiusura della manifestazione. Non è ben chiaro
se ciò sia avvenuto perchè le 7 ore di tempo massimo sono state fatte decorrere dalla
partenza di Numana o perchè si sia voluto applicare loriginario tempo massimo di 6
ore da Loreto. Noi, che siamo stati conometrati con un tempo di 6h e 35m, saremo inseriti
nella classifica ufficiale UDACE?
Ha poca importanza. Quello che invece
conta è rilevare come lUDACE abbia chiaramente scelto la politica del giro lungo
agli agonisti e giro corto ai cicloturisti.
Ignora lUDACE che il regolamento unitario
(approvato l11/12/99 dalla Consulta) stabilisce di calcolare il tempo massimo su una
media oraria non superiore (si badi bene, non superiore) a 18 km/h?
Praticamente tutte le manifestazioni ciclistiche di fondo organizzate sotto questo Ente,
ed in particolare la sezione di Ancona presieduta dal professore-ciclista ex-agonista De
Fanis, impongono medie minime ben superiori. Fortunamente ci sono alcune eccezioni, tipo
la Gran Fondo dei Sibillini, che anche questanno, il 16 luglio, potrà essere
gustata nei suoi 155 km. con un tempo massimo di 9 ore. Ma forse la sezione di MACERATA fa
storia a sè.
Mentre lUDACE fa e disfà a modo suo, la FCI e lUISP si stanno allineando con
tempestività al nuovo regolamento. Basti vedere le prove del Master e del Prestigio, ma
voglio segnalarvi qualcosa di veramente eccezionale: la Tre Passi Umbri di Spoleto. Lo scorso anno il tempo massimo su 118 km. e 2414 mt. di
dislivello era 6 ore. Io, abbondantemente ultimo, impiegai 7 ore e ricevetti
unassistenza da Giro dItalia fino allultimo metro. Questanno il
tempo massimo è di 7h e 30m!
Segnatevi questa data: 14 maggio. E andateci anche voi, signori dellUDACE, ed
imparate cosè la passione per il ciclismo, quello alla portata anche dei meno
dotati, ma con tanta voglia di pedalare ed arrivare lassù... dove osano le aquile.
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Pio dei Senza Fretta
(lettera pubblicata con tagli redazionali su Cicloturismo di maggio 2000
pag.81)
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