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Osimo, 16 aprile 2000
Oggetto: APPENNINIKA 2000
Ricordo ancora con particolare
riconoscenza l’assistenza ricevuta nella passata edizione, allorchè concludemmo con
notevole ritardo rispetto alla tabella di marcia che avevamo predisposto.
E’ evidente che più il Gruppo cresce e più la velocità del Gruppo si riduce
approssimandosi a quella del più lento. D’altro canto, stante i nostri principi di
libera aggregazione, non ci è possibile selezionare i partecipanti in funzione della loro
preparazione, ma curiamo di redigere e diffondere anticipatamente le tabelle di marcia che
dovrebbero dare un’idea più precisa dell’impegno richiesto.
Perciò è per noi sempre molto importante valutare i tempi massimi concessi e sollecitare
gli organizzatori ad aumentarli, tant’è che quest’anno ci ha molto soddisfatto
constatare un’inversione di rotta. Infatti il regolamento unitario della Consulta
approvato a fine ’99 ha stabilito il calcolo del tempo massimo basato su di una media
non superiore a 18 km/h.. A questo limite si sono già adeguate tutte le più importanti
manifestazioni organizzate sotto la F.C.I. e la U.I.S.P., tipo il Prestigio ed il Master,
ma non altrettanto ha fatto l’UDACE, che anzi ha ulteriormente esasperato la sua
politica del "giro lungo a chi va forte e giro corto a chi va piano". Ciò
risulta ancor più esasperato nella provincia di Ancona, probabilmente ad opera del
Presidente professore-ciclista ex-agonista De Fanis, tant’è che alla Granfondo del
Conero alle ore 15,00 i giudici hanno chiuso la manifestazione e ci è stata tolta ogni
assistenza, contro la disponibilità dimostrata dagli organizzatori.
Mentre da parte nostra operiamo un grande sforzo per avvicinare o riavvicinare alle
granfondo tutti i ciclisti, anche quelli che non ci vanno perchè "sono corse",
non ci è più possibile andare dove queste sempre più corse diventano.
Perciò, proprio in considerazione della disponibilità dimostrata in passato, una nostra
ridotta rappresentanza parteciperà anche quest’anno ad Appenninika, ma nel percorso
ridotto.
Con ciò, sia ben chiaro, non intendiamo accettare il confinamento dei più lenti nei
percorsi ridotti, anzi vogliamo, senza creare disagi a Voi organizzatori, stimolare
l’UDACE ad un confronto e ad un ripensamento della propria politica, auspicando che
il prossimo anno ci sia spazio anche per noi nelle prove di fondo più lunghe.
Se così non fosse, riteniamo che questa ultima presenza, sarà il nostro miglior modo per
comunque ringraziarvi e... salutarvi.
Cordialmente,
Pio Renato Sbaffo
coordinatore del Gruppo
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