Intervento

   
Data 04/09/2002 09.36.15
Argomento PARTECIPAZIONE ALLE GRAN FONDO
Classificaz. Granfondo-Mediofondo
  
Autore
Aldo
Titolo
gran fondo. perchè?
 
Ispirato dalle lettere di Loredana a Cicloturismo (puibblicate nei numeri di Maggio, Luglio e Agosto) indirizzate agli organizzatori delle Gran Fondo per protestare del servizio pessimo o per ringraziare del servizio ottimo, pensavo di fare anch'io la mia parte e di scrivere per ringraziare gli organizzatori di due manifestazioni a cui ho partecipato quest'anno e alle quali sicuramente parteciperò anche l'anno prossimo.

Mi sento veramente di consigliarle a tutti. Sentite che meraviglia.
Costo di iscrizione zero. Già. Niente. Iscrizione gratis, con possibilità di farla anche all'ultimo minuto o addirittura dopo la partenza.
Prova fotografica della partecipazione. Fotografie vengono scattate sia lungo il percorso che all'arrivo e, dove previsto, anche ai ristori. Le foto sono inviate ai partecipanti molto tempo dopo (un piccolo neo), ma arrivano sempre e sono gratuite.
Partenza alla bergamasca, che è ancora più flessibile di quella alla francese.
Non c'è l'assillo dei tempi, nè della classifica, nè della competizione. Anche se inevitabilmente si guarda e si discute sui tempi e sulle medie e su richiesta viene anche stilato un elenco di chi arriva in fondo (tutti, sempre).
Grande, grandissima considerazione per i cicloturisti. Addirittura si guarderebbe con fastidio a chi volesse competere sul serio, a chi volesse far vedere di essere più bravo degli altri.
Qualunque partecipante può chiedere una sosta per tutti e generalmente viene concessa ammenochè non ci siano motivi seri per negarla (come: il posto non è bello, piove a dirotto, il ristoro è solo lì davanti a pochi chilometri, c'è mia zia che mi aspetta a cena).
Pacco gara e cartellino plastificato con le altimetrie.
Possibilità di avere auto di amici al seguito, magari dotati di ricambi, di viveri e di beni di conforto.
Possibilità di deviare dal percorso purchè - sarà un limite? - si ritorni al punto da cui la manifestazione è partita e si conclude.
Assistenza tecnica perfetta. Se qualcuno ha bisogno si fermano tutti e fra i partecipanti c'è sempre un provetto meccanico.
Così come è successo a Loredana alla Granfondo della Maremma, tutti i partecipanti sono "coccolati così da poter godere appieno della bellezza dei paesaggi".
Non tutto è perfetto; c'è anche un aspetto che a qualcuno può dispiacere: non essendoci un costo di iscrizione, i ristori, ancorchè ricchi, non sono gratuiti. Il prezzo è quello di mercato, quello di un bar o di un salumiere, per intenderci. Chi ha più fame spende di più. C'è per fortuna chi si porta i viveri da casa e li mette sempre generosamente a disposizione degli altri; chi ha l'attitudine allo scrocco può approfittarne pesantemente. Io l'ho fatto.

Le manifestazioni a cui ho partecipato, e a cui mi riferisco, sono le famose "Zoldolada" e "Scalata delle Hautes Alpes", non pubblicate da Cicloturismo perchè non inserite nel carrozzone - pardon, circuito - dei Master.

Avrete capito la provocazione: si tratta delle mie meravigliose uscite con gli amici Senza Fretta, in totale libertà, quelle che Pio chiama un po' burocraticamente "autogestite". Io ne sono entusiasta. Non mi mancano affatto nè la gratificazione degli organizzatori nè il numero di gara. E, a costo di deludere qualcuno, ammetto che non mi mancano nemmeno le scorte e le scope; financo le ambulanze mi sono indifferenti.

E per insistere nella provocazione: faccio fatica a capire la logica di Loredana e di tanti (tanti, ne conosco tanti) che la pensano come lei. A leggere le sue parole si ricava l'impressione che le cose più importanti di una Gran Fondo siano il numero di gara, la classifica, la prova della partecipazione. E che per poter godere del paesaggio occorra una buona organizzazione, come se la sua bellezza fosse merito degli uomini e venisse spenta, come una TV, una volta finita la manifestazione. Niente più Maremma fino all'anno prossimo. E per chi non si iscrive, niente più Maremma mai.

Mancandomi l'amore per le moltitudini, per le gomitate e per la folla plaudente, ed essendo al contrario affascinato dal silenzio di una scalata solitaria, faccio fatica anche a comprendere quel piacere, di cui tutti mi parlano, che si prova a pedalare in tanti e a condividere le gioie e i dolori, le fatiche e le emozioni. Mi piacerebbe che qualcuno me lo spiegasse, lasciando per un momento perdere la filosofia dei Senza Fretta, il piacere di arrivare ultimi, il dovere di aiutare gli altri, la firma d'onore e quant'altro inventato da quel diavolo di Pio; cose a cui peraltro Loredana nemmeno accenna nelle lettere che hanno ispirato le mie (affettuose, s'intende) ironie.

Interventi (in ordine cronologico-in testa i più recenti), il presente incluso.
12/09/2002 17.01 : gf - perchè? - Aldo
10/09/2002 18.07 : per aldo: gran fondo e altro - Loredana
05/09/2002 12.49 : perche' mi piace stare coi senza fretta...? - matilde
04/09/2002 23.53 : partecipazione alle granfondo - Paolo (Tolentino)
04/09/2002 09.36 : gran fondo. perchè? - Aldo
30/08/2002 23.49 : dalla prima pagina... - Valerio
28/08/2002 15.30 : bravo luciano - Aldo
28/08/2002 09.15 : par condicio - Luciano
28/08/2002 01.12 : gran fondo della zootecnia - Pio
27/08/2002 22.31 : granfondo della zootecnia - Valerio
11/04/2002 23.59 : come sono? w l'anarchia! - Assuero
11/04/2002 15.38 : chi sono? dove vado? ovvero, la fatica di essere un "senza fretta" - Luciano
08/04/2002 16.26 : stefano di osimo, pippo ecc. - Damiano
08/04/2002 13.49 : sarò lungo... - Pio