Per Aldo:
Vorrei farti notare alcuni aspetti che non sembri aver colto nelle mie lettere a
Cicloturismo, che peraltro non avevano riferimenti ai SenzaFretta né alla filosofia del
Gruppo, non avendo mai quest'anno partecipato con la maglia del Gruppo, bensì con quella
della mia squadra, la 46^ Brigata Aerea di Pisa:
1. La scelta di partecipare a manifestazioni come le Gran Fondo nel mio caso (e solo nel
mio) è dettata:
? Dalla voglia di pedalare insieme ad altri ciclisti, di tutte le "razze", dal
velocista, all'entusiasta, al cicloturista, al pensionato da assalto;
? Dalla soddisfazione personale per aver completato un percorso seppur "corto",
ma comunque impegnativo;
? Dal fatto che la maggior parte delle squadre ciclistiche richiede ai propri iscritti una
prova della partecipazione ad un certo numero di manifestazioni, per motivi di sponsor o
di regolamento interno (di qui la necessità del numero di gara e conseguente classifica);
? Dalla sicurezza di appoggio da parte del carro scopa e dell'ambulanza, in caso di
incidenti, malori o imprevisti dato che, pedalando spesso in due su di un unico mezzo, non
abbiamo la possibilità di rientrare autonomamente.
Come vedi a me non interessa affatto la gratificazione (quale?) da parte degli
organizzatori, tantomeno la posizione in classifica (mai alta), ma mi fa piacere quando il
costo di iscrizione non è esoso, per ovvi motivi, i ristori abbondanti, perché io mi
fermo rigorosamente a tutti quelli che trovo, il percorso ben segnalato, il che mi
consente di pedalare senza preoccuparmi di aver sbagliato strada e ritrovarmi chissà dove
(come a volte purtroppo capita).
Quanto poi alla bellezza delle scalate solitarie, qui dimostri veramente di non conoscermi
né avermi capito (come pretendi), e neanche avermi "letto" sul sito dei
SenzaFretta, perché se lo avessi fatto ti saresti accorto che sono stata più volte
promotrice del Brevetto dello Scalatore, basato sullo scalare più vette a scelta in tutta
libertà e con i propri tempi, iniziativa perfettamente in linea con la filosofia del
Gruppo ma da questo regolarmente "snobbata". Io e Mario lo facciamo da diversi
anni e quest'anno ci ha addirittura "preso la mano", con più di 40 Passi
scalati per un totale di circa 30.000 mt. di dislivello
.
Ritengo poi che il variare attività ciclistica sia molto salutare, sia dal punto di vista
fisico che mentale, perché consente di non annoiarsi mai e seguire le proprie attitudini
e il proprio umore, a volte solitario, a volte no.
Infine anch'io faccio fatica a comprenderti: ami le uscite in solitudine o quelle in
compagnia dei SenzaFretta? |